| Penso che la battuta del papa si riferisca a qualcosa di ben preciso (bisogna valutare la contingenza storica), anche perché non dice che è un danno per la religione cattolica ma per la religione cristiana. cioè che la lettura della Sola Scrittura sia dannosa per la fede cristiana tout court. Non sta cioè dicendo: "la Bibbia insegna cose diverse da quelle che insegnamo noi, e dunque il cristianesimo è un'altra cosa", bensì che la fede cristiana stessa si danneggia se se si legge la Bibbia (nel senso del Sola Scriptura). Questo non è uno scandalo, è quello che sosteniamo noi cattolici anche oggi, e cioè che la Bibbia vada sempre letta alla luce della Traditio apostolica. La Bibbia infatti, come qualunque libro, non è trasparente, e si presta dunque a mille intepretazioni. E' il motivo per cui è a nostro avviso tanto perniciosa la dottrina luterana del "libero esame delle Scritture", in quanto ognuno leggendo, e sopratutto mettendo insieme i vari pezzi della Bibbia, riesce a tirare fuori da quest'insieme eterogeneo quello che vuole. E' il motivo per cui ci sono migliaia di sette protestanti, ognuna della quali convinte di basarsi sulla "Sola Bibbia", eppure tutte queste sette hanno dottrine diversissime. Chiedi ad un Testimone di Geova che cosa ha ricavato dalla "Sola Bibbia" e chiedilo ad un calvinista, ti diranno cose diverse. Noi invece riteniamo che la chiave di lettura della Bibbia sia nella Traditio della Chiesa, che ti illustra quale, tra i mille sensi possibili, è quello ortodosso. Credo che Paolo V da te citato si riferisse ai disastri causati dall'intepretazione privata delle versioni in volgare della Bibbia opera dei protestanti, e non certo all'idea che la Bibbia, se correttamente intesa, smaschererebbe il cattolicesimo, e infatti non dice così.
|