Studi sul Cristianesimo Primitivo

LA BIBBIA PROIBITA

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view post Posted on 6/3/2009, 13:16     +1   -1
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Dal 3d :

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.ne...35745030&st=390


Nel 1550 diviene papa Giulio III,ed è molto interessante leggere in questo stralcio di documento,conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi ( dove , quale collocazione ? )


,alcuni consigli che i cardinali diedero al papa appena eletto:

"Fra tutti i consigli che possiamo avere a presentare alla Sua Santità, ne riserviamo il più importante in ultimo;
Dobbiamo tenere gli occhi bene aperti ed intervenire con tutta la potenza nostra nell'affare che abbiamo da considerare".
Trattasi di quanto segue:
"La lettura del Vangelo non deve essere permessa che il meno possibile specialmente nelle lingue moderne, e nei paesi sottomessi alla vostra autorità. Il pochissimo che vien letto generalmente alla messa, dovrebbe bastare e devesi proibire a chiunque di leggere di più".
Finché il popolo si contenterà di quel poco, i vostri interessi prospereranno; ma nel momento che se ne vorrà leggere di più, i vostri interessi cominceranno a soffrire".
"Ecco il libro, che più di nessun altro, provocò contro di noi le ribellioni, le tempeste che hanno arrischiato perderci.
Difatti, se alcuno esamina accuratamente l'insegnamento della Bibbia e lo paragona a quanto succede nelle nostre chiese, troverà ben presto le contraddizioni e vedrà che il nostro insegnamento spesso si scarta da quello della Bibbia e più spesso ancora è in opposizione ad essa".
"Se il popolo si rende conto di questo, ci provocherà senza requie finche tutto venga svelato ed allora diventeremo l'oggetto della derisione e dell'odio universale.
È necessario dunque che la Bibbia venga tolta e strappata dalle mani del popolo, però con gran prudenza per non provocare tumulti".


zio ot


Proviamo a indagare ulteriormente ?


...AGGIUNGO :

Bibbie tradotte
in Italiano Volgare.



La prima traduzione compare il 1 Agosto 1471 a Venezia
ad opera del Malerbi.
La seconda traduzione è del 1532 ad opera del Brucioli.
Ma a questo punto è necessario annotare ai volonterosi lettori
di un fatto poco noto nella nostra cultura italica,
ovvero che dal 1559 al 1758 , con alcune licenze,
lo Stato Ponteficio proibì la stampa e diffusione delle Bibbie in Volgare.
Istituendo la famigerata " Congregazione dell'Indice ",
il cui scopo era quello di scovare i testi proibiti
e " condurli " al rogo.
Un 'Inquisione " papiracea ".
La prima riunione della " "Congregazione " avviene
il 22 Marzo 1571 sotto Poi V.
La Data di Nascita ufficiale è il 5 Aprile 1571 sotto Pio V
La prima Bolla Ufficiale è del 13 Settembre 1572 sotto Gregorio XIII.
Fonte : " La Bibbia al Rogo " di Gigliola Fragnito ( ed. Mulino ).


zio ot :mf_bookread.gif:
 
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view post Posted on 6/3/2009, 15:53     +1   -1
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Ovvero ,

è una leggenda metropolitana ?


zio ot :huh:
 
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view post Posted on 6/3/2009, 20:48     +1   -1
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Certo che per credere a simili favole dovete avere un’opinione veramente bassa della Chiesa cattolica… Ma come si può pensare che dei cardinali scrivano una cosa simile? Significa per l’appunto avere una mentalità storica distorta e credere che tutta la gerarchia cattolica sia una specie di associazione a delinquere che mente sapendo benissimo di mentire.
Il testo è un noto falso del seicento, ma avreste potuto intuirlo da soli.
Ogni riga è intessuta dei classici motivi polemici della riforma.
L’autore è Pier Paolo Vergerio, un ex-vescovo cattolico passato tra i riformati.

Ad maiora
 
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view post Posted on 6/3/2009, 21:11     +1   -1




CITAZIONE
Certo che per credere a simili favole dovete avere un’opinione veramente bassa della Chiesa cattolica… Ma come si può pensare che dei cardinali scrivano una cosa simile? Significa per l’appunto avere una mentalità storica distorta e credere che tutta la gerarchia cattolica sia una specie di associazione a delinquere che mente sapendo benissimo di mentire.

Mah, sai com'è... brucia oggi brucia domani, qualche rischio d'immagine lo si corre. Comunque non abbiamo nulla da temere, ci sei tu che provvedi ad informarci correttamente, giusto?

CITAZIONE
Il testo è un noto falso del seicento, ma avreste potuto intuirlo da soli.
Ogni riga è intessuta dei classici motivi polemici della riforma.
L’autore è Pier Paolo Vergerio, un ex-vescovo cattolico passato tra i riformati.

Scusami, per "noto falso del seicento" intendi che ci sono solide prove della sua falsità, o che è da considerarsi falso in quanto redatto da Vergerio che era ex-vescovo cattolico passato tra i riformati?
 
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view post Posted on 7/3/2009, 03:26     +1   -1
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CITAZIONE
Scusami, per "noto falso del seicento" intendi che ci sono solide prove della sua falsità, o che è da considerarsi falso in quanto redatto da Vergerio che era ex-vescovo cattolico passato tra i riformati?

La seconda. E non è neppure un documento che voleva far passare per vero. E' una situazione inventata a puro fine letterario, satira. Fu pubblicato nel 1553 col titolo di Consilium quorundam episcoporum Bononiae congregatorum quod de ratione stabilendae Romane ecclesiae Iulio III P.M. datum est.
 
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Link su Vergerio ( il zouvan ... :B): )

http://www.riforma.net/storia/vergerio/index.htm

http://www.istrianet.org/istria/illustri/v...r/index-ita.htm

http://www.forumeditrice.it/percorsi/scien...erio-il-giovane



zio ot :mf_bookread.gif:

CITAZIONE (Polymetis @ 7/3/2009, 03:26)
CITAZIONE
Scusami, per "noto falso del seicento" intendi che ci sono solide prove della sua falsità, o che è da considerarsi falso in quanto redatto da Vergerio che era ex-vescovo cattolico passato tra i riformati?

La seconda. E non è neppure un documento che voleva far passare per vero. E' una situazione inventata a puro fine letterario, satira. Fu pubblicato nel 1553 col titolo di Consilium quorundam episcoporum Bononiae congregatorum quod de ratione stabilendae Romane ecclesiae Iulio III P.M. datum est.

.... eheheheh , e infatti qui volevo indagare , l'opera letteraria di fantasia denuncia un fatto vero ?

E' il più classico dei canovacci letterari ...abbiamo già visto come la famosa frase ," uccideteli tutti , Dio poi riconoscerà i suoi " , non abbiamo prove della sua effettiva ...., ma di un pronunciamneto equivalente SI.


zio ot -_-
 
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view post Posted on 7/3/2009, 13:51     +1   -1
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CITAZIONE
“... eheheheh , e infatti qui volevo indagare , l'opera letteraria di fantasia denuncia un fatto vero ?”

Per nulla. L’autore non si limita a dire che il clero proibisca la Bibbia, ma che lo faccia perché è ben cosciente di insegnare cose false che una lettura autonoma della Bibbia avrebbe smascherato. Questo è un cliché protestante decisamente infantile. Il clero ha in alcuni casi vietato la lettura della Bibbia, ma non della Bibbia in sé bensì delle traduzioni in volgare, e soprattutto non l’ha fatto perché convinto che la Bibbia smascherasse la Chiesa Cattolica, bensì perché si giudicavano quelle traduzioni in volgare, opera di eretici, piene di versioni erronee. Si può certo criticare questo presupposto, cioè il credere che occorra tenere il pubblico nel girello, ma non si può argomentare che questo sarebbe stato fatto spinti da una consapevolezza che la Bibbia avrebbe smascherato la Chiesa Cattolica. L’unica cosa documentabile nel divieto delle Bibbie in volgare è la credenza che esse non fossero affidabili e dunque potessero contenere errori dottrinali. Il che, come ripeto, è ben diverso dal vietare un testo perché ritieni che ti possa inchiodare al muro. Da ultimo, la Bibbia è stata a volte vietata perché c’era chi la interpretava alla luce della dottrina protestante del “libero esame”, e cioè la dottrina erronea che il testo biblico, in ordine agli argomenti della salvezza, si spieghi da solo, senza la luce della Traditio. Chi legge la Bibbia con questo spirito, che non appartiene al cristianesimo primitivo, ovviamente si pone come un eretico.
 
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view post Posted on 7/3/2009, 15:27     +1   -1
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Dissento .

zio ot :B):


Consiglio di G. Fragnito :

http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/lib...ta_moderna_.htm


... ma , onde evitare una discussione diluvio , sareiper l' individuazione dei testi archetipi e stop. :shifty:

http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp


:B):

Edited by barionu - 7/3/2009, 17:12
 
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view post Posted on 7/3/2009, 17:09     +1   -1
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CITAZIONE (Polymetis @ 7/3/2009, 03:26)
CITAZIONE
Scusami, per "noto falso del seicento" intendi che ci sono solide prove della sua falsità, o che è da considerarsi falso in quanto redatto da Vergerio che era ex-vescovo cattolico passato tra i riformati?

La seconda. E non è neppure un documento che voleva far passare per vero. E' una situazione inventata a puro fine letterario, satira. Fu pubblicato nel 1553 col titolo di Consilium quorundam episcoporum Bononiae congregatorum quod de ratione stabilendae Romane ecclesiae Iulio III P.M. datum est.

Poly , è realmente presente solo a Parigi ?

in Italia Sebina non lo trova :

http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp

ho trovato solo

http://www.luogocomune.net/site/modules/ne...&post_id=120994


e


http://www.infotdgeova.it/roma.htm

Serveto ci puoi dire qualcosa di piu ? probabilmente è un falso ( ovvero è un 'opera di fantasia .....

ma se invece Vergerio , complice la fiction , descrivesse un episodio realmente avvenuto ? Uhhhhhhh cosa mi viene in mente ..... :1221.gif: )


LE OPERE DI VERGERIO
http://www.bautz.de/bbkl/v/vergerio_p_p2.shtml

zio ot Brown :784.gif:

Edited by barionu - 7/3/2009, 20:22
 
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Querelle ripresa dal Desanctis ?



da

http://www.infotdgeova.it/roma.htm

Roma e la Bibbia


--------------------------------------------------------------------------------

Molti testimoni di Geova portano con sé la fotocopia di un "documento storico", risalente al tempo della Riforma, nel quale vengono riportati dei consigli che alcuni Cardinali avrebbero dato a Papa Giulio III all'epoca della sua elezione, nel 1550. Il documento viene a volte citato dai TdG per "dimostrare" come la chiesa cattolica abbia deliberatamente ed empiamente nascosto la verità biblica alle persone.



DOCUMENTO STORICO AL TEMPO DELLA RIFORMA


ROMA E LA BIBBIA
Foglio B - n. 1088 - vol. II - pagg. 641-650

Sotto questo titolo la rivista settimanale "The Truth" (La verità) pubblicata in Gerusalemme da, in data 3 novembre 1911, un articolo che cita un documento conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, il quale contiene alcuni consigli che i Cardinali diedero al Papa Giulio III all'epoca della sua elezione alla Santa Sede nell'anno 1550.
Questo documento racchiude i seguenti brani:
"Fra tutti i consigli che possiamo avere a presentare alla Sua Santità, ne riserviamo il più importante in ultimo;
Dobbiamo tenere gli occhi bene aperti ed intervenire con tutta la potenza nostra nell'affare che abbiamo da considerare".
Trattasi di quanto segue:
"La lettura del Vangelo non deve essere permessa che il meno possibile specialmente nelle lingue moderne, e nei paesi sottomessi alla vostra autorità. Il pochissimo che vien letto generalmente alla messa, dovrebbe bastare e devesi proibire a chiunque di leggere di più".
Finché il popolo si contenterà di quel poco, i vostri interessi prospereranno; ma nel momento che se ne vorrà leggere di più, i vostri interessi cominceranno a soffrire".
"Ecco il libro, che più di nessun altro, provocò contro di noi le ribellioni, le tempeste che hanno arrischiato perderci.
Difatti, se alcuno esamina accuratamente l'insegnamento della Bibbia e lo paragona a quanto succede nelle nostre chiese, troverà ben presto le contraddizioni e vedrà che il nostro insegnamento spesso si scarta da quello della Bibbia e più spesso ancora è in opposizione ad essa".
"Se il popolo si rende conto di questo, ci provocherà senza requie finche tutto venga svelato ed allora diventeremo l'oggetto della derisione e dell'odio universale.
È necessario dunque che la Bibbia venga tolta e strappata dalle mani del popolo, però con gran prudenza per non provocare tumulti".






Lo stesso testo, con l'aggiunta dei nomi dei cardinali, si trova anche nel libro Roma Papale, di Luigi Desanctis (Firenze, 1882):


Nella biblioteca imperiale di Parigi esiste un prezioso documento (in foglio B. N. 1088, vol. 2 pag. 641-650); esso porta il titolo: Avvisi sopra i mezzi più opportuni a sostenere la Chiesa romana. Il documento è in latino, ma prima di tradurre la parte che riguarda il nostro tema, ne daremo un cenno storico.

Nel 1553, papa Giulio III, non sapendo quali ostacoli opporre al progresso della Riforma religiosa, sentiva vacillarsi sul capo il triregno. Allora pensò saviamente a prendere dei provvedimenti. Fece riunire in Bologna i tre più dotti vescovi di quel tempo, col mandato di consultare con tutta serietà, e proporre poi al papa i rimedi che avrebbero giudicati opportuni per salvare la curia romana. I prelati, dopo lunga deliberazione, presentarono al papa uno scritto da loro firmato che conteneva il risultato delle loro deliberazioni. Quel lungo scritto finisce con queste parole:

"Finalmente (fra tutti i consigli che noi possiamo dare a V. B., abbiamo lasciato per ultimo il più necessario) in questo debbono aprirsi gli occhi, e debbono farsi tutti gli sforzi, acciò per quanto meno si possa si permetta la lettura del Vangelo, specialmente in lingua volgare, in tutti quei paesi che sono sotto la vostra giurisdizione. Basti quel pochissimo che suol leggersi nella messa nè più di quello sia permesso di leggere a chicchessia. Fino che gli uomini si contentarono di quel poco, gl'interessi della Santità Vostra prosperarono, ma quando si volle leggere più oltre, allora incominciarono a decadere. Quel libro insomma è quello che più di ogni altro ha suscitati contro noi quei turbini, e quelle tempeste per le quali è mancato poco che non fossimo interamente perduti. Ed in vero, se qualcuno lo esamina diligentemente, e poi confronta le istruzioni della Bibbia con quello che si fa nelle nostre chiese, si avvedrà tosto della discordanza, e vedrà la nostra dottrina molte volte diversa e più spesso ancora ad essa contraria; la qual cosa se si comprendesse dal popolo, non cesserebbe di reclamare contro di noi, fino a tanto che non sia il tutto divulgato, ed allora diverremmo l'oggetto del dispregio e dell'odio universale. Però bisogna sottrarre la Bibbia alla vista del popolo, ma con grande cautela per non suscitare tumulti.

Bononiae, 20 Octobris 1553.

VINCENTIUS De DURANTIBUS, Episc.
Thermulorum Brisciensis.
EGIDIUS FALCETA, Episc. Caprulen.
GHERARDUS BUSDRAGUS, Episc.
Thessalonicensis.







Scheda in formato Unimarc IT\ICCU\UBO\1672714 Scheda in formato Usmarc IT\ICCU\UBO\1672714 Scarico Unimarc IT\ICCU\UBO\1672714
Livello bibliografico Monografia
Tipo di documento Testo a stampa
Autore De Sanctis, Luigi <1808-1869>

Titolo

Roma papale descritta in una serie di lettere con note



/ da L. Desanctis



Edizione 3. ed
Pubblicazione Firenze : Tip. Claudiana, 1882
Descrizione fisica 556 p. ; 20 cm.
Nomi · De Sanctis , Luigi <1808-1869>
Paese di pubblicazione ITALIA
Lingua di pubblicazione ITALIANO

Codice del documento IT\ICCU\UBO\1672714
Localizzazioni

Prestito e riproduzioni Codice ABI Codice SBN Biblioteca AND Informazioni
BO0220 UBOGP IT\ICCU\UBO\1672714 Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO
BO0311 UBORS IT\ICCU\UBO\1672714 Biblioteca del Museo civico del Risorgimento - Bologna - BO
CR0062 LO128 IT\ICCU\UBO\1672714 Biblioteca statale - Cremona - CR
NA0120 NAPCR IT\ICCU\UBO\1672714 Biblioteca dell'Istituto italiano per gli studi storici Benedetto Croce - Napoli - NA


la Chiesa Cattolica dice la sua

https://digilander.libero.it/domingo7/LA%20...20CRISTIANI.htm



zio ot :mf_bookread.gif:

Edited by barionu - 7/3/2009, 20:29
 
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view post Posted on 8/3/2009, 01:05     +1   -1
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Questo non è il parere dalla Chiesa Cattolica, perché la Chiesa Cattolica non ha parari su queste cose. Se anche fosse un sito gestito dal papa, non sarebbe il parere della Chiesa Cattolica ma del papa. La Chiesa è una cosa, la gerarchia un'altra, i laici un'altra ancora. Questo è il parere di un cattolico.

Il sito che hai citato comunque riporta anche questa parte:

CITAZIONE
Il documento si trova nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Alcuni hanno voluto scrivere alla Biblioteca per verificare sia l'esistenza che l'autenticità di questo scritto. Assieme alle fotocopie (cliccare qui per la riproduzione delle pagine in formato jpg), la Biblioteca ha inviato la seguente nota nella quale si dichiara che è "impossibile che il [documento] emani da una qualunque autorità della Chiesa cattolica":


Quoique n'étant que partiellement consacré à la lecture de la Bible, le texte de Vergerio a été fréquemment utilisé dans les polémiques entre protestants et catholiques sur ce sujet, même après que la critique avait été faite par de nombreux théologiens (Consulter la thèse de Théologie protestante de A.Ch.Siegfried - La Vie et les travaux de P.P. Vergerio, Strasbourg, 1857 - in 8°, 39 p.).
Il ressort de ces études que P.P.Vergerio est véritablement l'auteur du Consilium quorundam episcoporum...., dont le texte figure dans ses oeuvres complètes publiées en 1563. Ce texte fait partie des ses nombreux opuscules publiés anonymement lors de sa violente polémique avec la papauté. Il est don impossible d'admettre que le Consilium quorundam episcoporum.... émane d'une quelconque autorité de l'Eglise catholique.


Traduzione

Sebbene dedicato solamente in parte alla lettura della Bibbia, il testo di Vergerio è stato frequentemente utilizzato nelle polemiche tra protestanti e cattolici su questo tema, anche dopo che la critica era stata fatta da numerosi teologi (Consultare la tesi di teologia di A.Ch.Siegrfied - La Vita e i lavori di P.P.Vergerio, Strasbourg, 1857 - in 8°, 39 p.).[2]
Da questi studi risulta che P.P.Vergerio è veramente l'autore del Consilium quorundam episcoporum...., il cui testo figura nelle sue opere complete pubblicate nel 1563.
Questo testo fa parte dei suoi numerosi opuscoli pubblicati anonimamente all'epoca della sua violenta polemica contro il papato. È dunque impossibile che il Consilium quorundam episcoporum.... emani da una qualunque autorità della Chiesa cattolica.

Oltre a questa nota la biblioteca ha inviato anche una lettera, nella quale fra l'altro si legge:

Il testo che cercate è una critica, in chiave satirica, del papato, pubblicata nel 1553 con il titolo di Consilium quorundam episcoporum Bononiae congregatorum quod de ratione stabilendae Romane ecclesiae Iulio III P.M. datum est. Il suo autore, Paolo Pietro Vergerio (1498-1565), vescovo di Modrusch, poi di Capo d'Istria, che aderì in seguito alla Riforma verso il 1549, mette in scena tre vescovi che consigliano il papa Giulio III sul modo di ristabilire l'autorità pontificale.

 
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(Upuaut)
view post Posted on 8/3/2009, 13:08     +1   -1




CITAZIONE (Polymetis @ 6/3/2009, 20:48)
Certo che per credere a simili favole dovete avere un’opinione veramente bassa della Chiesa cattolica…

Uhm...
No, non credo sia necessario credere a queste "favolette" del passato per avere un'opinione bassa della chiesa cattolica... è più che sufficiente il presente per averla. Ma se dovesimo indagare in maniera seria sul passato, l'opinione sarebbe probabilmente peggiore.
 
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view post Posted on 9/3/2009, 15:27     +1   -1
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.... ci sarebbe un ' altra questioncina ..... :B):

Ovvero del dialogo che sembra sia avvenuto Tra Paolo V e il Doge Francesco Contarini , quando il Sommo Pontefice , parlando dei teologi Veneziani irruppe furioso in

" Non sapete voi , come il tanto legger la Scrittura guasti la Religione Cristiana ? "


fonte

Livello bibliografico Monografia
Tipo di documento Testo a stampa
Titolo

I Dogi

( in specifico capitolo XXVIII PAG 168 )



/ a cura di Gino Benzoni

Pubblicazione \Vicenza! : Banca cattolica del Veneto, c1982
Descrizione fisica 292 p. : ill. ; 29 cm
Note generali In custodia

Nomi · Benzoni , Gino |scheda di autorità
Soggetti Venezia <repubblica> - Storia
Dogi veneziani

Classificazione Dewey 945.31 (19.) STORIA DI VENEZIA (PROV.)

Paese di pubblicazione ITALIA
Lingua di pubblicazione ITALIANO

Codice del documento IT\ICCU\RAV\0148173
Localizzazioni


Accedi ai servizi di prestito e riproduzioni per le biblioteche selezionate
Prestito e riproduzioni Codice ABI Codice SBN Biblioteca AND Informazioni
VI0122 VIAOL IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca dell'Accademia olimpica - Vicenza - VI
BG0026 LO102 IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG
BL0006 VIACB IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca civica - Belluno - BL
BO0624 UBOFZ IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca della Fondazione Federico Zeri presso l'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
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FI0231 UFIAR IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca di architettura dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
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PD0071 PUV23 IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca dell'Accademia galileiana di scienze, lettere ed arti in Padova - Padova - PD
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PD0329 PUV18 IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca del Dipartimento di storia delle arti visive e della musica dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
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RM0995 RMS66 IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca del Dipartimento di storia dell'arte Giulio Carlo Argan dell'Università degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM
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VI0095 VIAAP IT\ICCU\RAV\0148173 Biblioteca del Centro internazionale di studi di architettura A. Palladio - Vicenza - VI



la nota è ripresa anche da Gigliola Fragnito ne " La Bibbia al Rogo " ed . Mulino pag 330


Curiosa l' espressione di Paolo V .... PRATICAMENTE IDENTICA AI 3 CARDINALI DI FANTASIA :lol: :lol: :lol:

chissà se riusciamo a rispedire al mittente anche questa .... ;)

link

http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Contarini

e per la controversia con Paolo Sarpihttp://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Sarpi

http://www.libreriauniversitaria.it/consid...o/9788806482237

http://www.libreriauniversitaria.it/consid...o/9788806482237


Opere del Benzoni

1. Benzoni, Gino
Venezia nell'eta della controriforma / \Gino Benzoni!
Milano : Mursia, 1973
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\FER\0041789]
2. Benzoni, Gino
Gli affanni della cultura : intellettuali e potere nell'Italia della Controriforma e barocca / Gino Benzoni
Milano : Feltrinelli, 1978
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0074040]
3. Le metamorfosi di Venezia : da capitale di Stato a citta del mondo / a cura di Gino Benzoni
Firenze : L. S. Olschki, 2001
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0556640]
4. I Dogi / a cura di Gino Benzoni
\Vicenza! : Banca cattolica del Veneto, c1982
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0148173]
5. Benzoni, Gino
I frutti dell'armi : volti e risvolti della guerra nel '600 in Italia / Gino Benzoni
Roma : Istituto della Enciclopedia italiana, stampa 1980
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\SBL\0329618]
6. I Dogi / a cura di Gino Benzoni
Milano : Electa, c1982
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\SBL\0621842]
7. Verso la santa agricoltura: Alvise Cornaro, Ruzante, il Polesine : atti del 25. convegno di studi dell'Associazione culturale Minelliana, Rovigo, 29 giugno 2002 / a cura di Gino Benzoni
Rovigo : Minelliana, [2004]
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\UBO\2462252]
8. Benzoni, Gino
Tra centro e periferia: il caso veneziano / Gino Benzoni
\S.l.! : Il cardo, \1992!
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\VIA\0041506]
9. Benzoni, Gino
La simbologia musicale nelle imprese accademiche / Gino Benzoni
Pisa : Giardini, 1992
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\VIA\0041507]
10. Benzoni, Gino
Profili medicei di fattura veneziana: Cosimo 1., Francesco 1., Ferdinando 1. / Gino Benzoni
Pisa : Giardini, [1992?]
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\1634360]



zio ot :mf_bookread.gif:

Edited by barionu - 9/3/2009, 15:44
 
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view post Posted on 9/3/2009, 19:20     +1   -1
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Penso che la battuta del papa si riferisca a qualcosa di ben preciso (bisogna valutare la contingenza storica), anche perché non dice che è un danno per la religione cattolica ma per la religione cristiana. cioè che la lettura della Sola Scrittura sia dannosa per la fede cristiana tout court. Non sta cioè dicendo: "la Bibbia insegna cose diverse da quelle che insegnamo noi, e dunque il cristianesimo è un'altra cosa", bensì che la fede cristiana stessa si danneggia se se si legge la Bibbia (nel senso del Sola Scriptura). Questo non è uno scandalo, è quello che sosteniamo noi cattolici anche oggi, e cioè che la Bibbia vada sempre letta alla luce della Traditio apostolica. La Bibbia infatti, come qualunque libro, non è trasparente, e si presta dunque a mille intepretazioni. E' il motivo per cui è a nostro avviso tanto perniciosa la dottrina luterana del "libero esame delle Scritture", in quanto ognuno leggendo, e sopratutto mettendo insieme i vari pezzi della Bibbia, riesce a tirare fuori da quest'insieme eterogeneo quello che vuole. E' il motivo per cui ci sono migliaia di sette protestanti, ognuna della quali convinte di basarsi sulla "Sola Bibbia", eppure tutte queste sette hanno dottrine diversissime. Chiedi ad un Testimone di Geova che cosa ha ricavato dalla "Sola Bibbia" e chiedilo ad un calvinista, ti diranno cose diverse. Noi invece riteniamo che la chiave di lettura della Bibbia sia nella Traditio della Chiesa, che ti illustra quale, tra i mille sensi possibili, è quello ortodosso.
Credo che Paolo V da te citato si riferisse ai disastri causati dall'intepretazione privata delle versioni in volgare della Bibbia opera dei protestanti, e non certo all'idea che la Bibbia, se correttamente intesa, smaschererebbe il cattolicesimo, e infatti non dice così.
 
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view post Posted on 9/3/2009, 20:56     +1   -1
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CITAZIONE (barionu @ 7/3/2009, 15:27)
Dissento .

zio ot :B):


Consiglio di G. Fragnito :

http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/lib...ta_moderna_.htm


... ma , onde evitare una discussione diluvio , sareiper l' individuazione dei testi archetipi e stop. :shifty:

http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp


:B):

Ridissento.



zio ot :73.gif:
 
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