QUOTE (JohannesWeiss @ 17/12/2008, 00:23)
QUOTE (Iron Iko @ 16/12/2008, 19:52)
Paolo (o chi per lui) e Agostino (proprio lui) hanno gravissime responsabilità nel radicamento della sessuofobia, dell'omofobia, dell'anedonia come virtù e del disprezzo della figura femminile nella cultura occidentale dal medioevo fino ai giorni nostri, con lenta e faticosa risalita da qualche decennio. Paolo e Agostino sono anche i padri fondatori ufficiali dell'antisemitismo, non ce lo dimentichiamo.
Iron
Questo modo di ragionare mi lascia abbastanza perplesso.
[...]
Smettiamola, per favore, con questi discorsi...
Concordo con Johannes.
Il vero problema non è tanto quanto c'è scritto nel NT, ma come è stato recepito quello che c'è presente nel NT.
Come diceva Immanuel Kant, la disgrazia più grande per uno scrittore non è quella di non essere letto, bensì di essere malinterpretato.
Lo stesso Matteo, quando scrisse "Tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli»" (Mt 27:25), non intendeva causare agli ebrei 2000 anni di persecuzioni da parte cristiana. (Matteo considera la fine dei tempi vicina, interpreta la distruzione del tempio a Gerusalemme [70 d.C.] come punizione di Dio nei confronti del popolo eletto... per aver permesso che Gesù morisse [questa è la sua interpretazione, da classico "profeta" che cerca di spiegare come sia stato possibile che il tempio crollasse], Matteo stesso e la sua comunità era composta da giudeo-cristiani [quindi parlare di antisemitismo è paradossale], Matteo riporta semplicemente anche un riferimento a quanto stava succedendo nel periodo in cui ha scritto l'evangelo [gli ebrei rinnegano Gesù e la spaccatura tra giudeo-cristiani ed ebrei si fa sempre più netta], ecc.).
Matteo non intendeva di certo dire con quel passo che gli ebrei (tutti) potessero essere perseguitati sempre e comunque per sempre. Gesù stesso in quel Evangelo parla anche di amore per il nemico, di perdono, ecc. Poi la colpa non si estende di generazione in generazione (Matteo parla dei figli in Mt 27:25, perché la distruzione del tempio ha coinvolto anche la generazione successiva, non solo gli ebrei che sono vissuti ai tempi di Gesù; ma coinvolgendo i figli, non intendeva estendere la colpa in eterno).
Tornando comunque a noi, non ha nemmeno tanto senso dire che Paolo fosse antisemita (o il fondatore dell'antisemitismo), visto che lui stesso era ebreo (odiava se stesso?). Poi nel I sec. d.C. abbiamo a che fare con più Giudaismi, in "concorrenza" tra di loro, cosa che non permette di fare discorsi generali di antisemitismo (non perché un determinato ebreo non concorda con le idee di un certo movimento giudaico, significa che è antisemita).
Iron Iko poi parla anche di sessuofobia e disprezzo per la figura femminile. La realtà al riguardo credo che sia anche qui un po' differente da come esposta da lui, soprattutto per quanto riguarda il NT, quanto presente in esso.
La verità è appunto che dal NT si può estrapolare un immagine assai positiva delle e sulle donne, basta solo volerlo. Persino passi biblici tanto criticati come ad esempio 1 Corinzi 14:34-35 e 1 Timoteo 2:9-15, se interpretati in modo adeguato, dimostrano di non avere molto di misogino.
Sempre nel NT poi, il sesso non è di certo vietato, né in sé condannato. Bisogna chiaramente praticarlo all'interno del matrimonio, ma questo non significa di certo essere sessuofobici. Paolo non vieta né di sposarsi, né di praticare sesso, anzi, sembra criticare chi sostiene tesi simili.
Di nuovo, anche qui, il vero problema è come si interpretano certi passi, più che il contenuto dei passi stessi.
Molte volte si critica il Cristianesimo, dicendo che è colpa sua, se le donne sono state considerate in modo negativo per così tanto tempo nel corso della storia.
Personalmente, quando sento qualcosa del genere, mi chiedo se colui che ha espresso tale pensiero, sia a conoscenza del parere che avevano ad esempio gli antichi greci nei confronti delle donne. Che ne so, prendiamo ad esempio il parere di Aristotele. Cosa pensava lui delle donne? Il grande Aristotele...
O andiamo anche in altre culture, facendo un adeguato paragone (chissà perché i paragoni si fanno solo quando uno vuole, cioè magari per dimostrare che Gesù è un semplice copy-cat [idea bizzarra], ma non in altre circostanze...). Come stanno le cose ad esempio in Oriente?
Trattando infine altre questioni:
Paolo è esistito?
Non ha senso mettere in dubbio l'esistenza storica di Paolo (con tutto rispetto per Hermann Detering ecc.).
Non ho nulla contro gli alternativi, basta solo che ci sia consapevolezza in ciò, sia da parte di chi scrive, sia da parte di chi legge.
Paolo è l'inventore del Cristianesimo?
Personalmente non penso.
Non penso che sia stato Paolo il primo a parlare della morte e risurrezione di Gesù il Nazareno. Le sue stesse lettere autentiche lo attestano chiaramente.
Come non penso che tutte le idee che Paolo si è fatto provengano da lui.
QUOTE
Barionu scrive
Paolo ( o chi per lui ) ha distorto o falsificato il messaggio di Cristo?
In questo caso quale poteva essere il messaggio " originale " di Cristo?
Sarò breve e conciso.
Il messaggio di Cristo - secondo me - non l'ha né distorto, né falsificato. (Cristo = il Gesù risorto)
Il problema è però ora capire che legame c'è tra il Gesù storico e il Gesù risorto. Qui le cose diventano assai complicate.
Già solo la seguente domanda è tosta da affrontare: Gesù ha mai interpretato in un qualche modo durante la sua vita la sua morte e risurrezione? Gesù stesso è poi alla fine effettivamente risorto?
A dipendenza di come si rispondono queste domande, la situazione e il quadro su Paolo cambia parecchio.
Visto che noi comunque partiamo da basi totalmente differenti, non ha molto senso discutere. Non c'è una base comune per farlo. L'unica cosa che si può fare è esporre il proprio parere, prendere atto di cosa uno pensa, e basta.