Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gesù, itinerante e commensale.

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Ahimsa_72
view post Posted on 4/12/2008, 09:34     +1   -1





Nel libro di Pesce e Destro, L’uomo Gesù si descrive l’azione itinerante di Gesù, la sua predicazione e il suo annuncio dato volta per volta in ambienti sempre diversi senza una fissa dimora. Ad alcuni il messaggio era di lasciar tutto e seguirlo mentre in alcune oikos, come definisce Pesce i nuclei familiari, lascia che i membri restino nelle case.
Quello che mi chiedevo era, in virtù di cosa la gente che lo incontrava per le strade gli apriva le porte di casa per ammetterlo alla mensa? Non era di certo un Rabbino, o quello che erano i rabbini per quel tempo, che suscitava immediatamente fiducia in quanto sacerdote del Tempio, non aveva con sé né lui né i suoi nulla da dare in cambio per l’ospitalità, era straniero* in quelle terre, e dunque sulla base di cosa gli si offriva ospitalità?
Potevano esser a quei tempi così aperti da offrire ospitalità a chi non offriva nessuna garanzia di ricambiare in alcun modo?
Pesce sostiene che Gesù ritenesse il pasto la giusta ricompensa per ciò che i suoi portavano nelle case, l’annuncio, ma siamo abbastanza giustificati a poter pensare che le persone vedessero le cose in quella stessa maniera?
Se è così avrebbero dovuto avere una qualche famigliarità con questo genere di annunci e questa modalità, doveva esserci una pre-comprensione una conoscenza del messaggio o un uso comune** poteva essere l’apocalittica qualcosa di molto in voga e decisamente più diffuso da quanto ci sembra di intravedere nei rotoli di Qumran come fosse solo qualcosa di estremamente settario e marginale.

* dare ospitalità agli amici era obbligatorio un dovere civile, mi pare di aver capito stando a quel che Pesce dice.
Ma Gesù ed i suoi erano forestieri. O comunque anche se appartenenti sempre alla Terra di Israele erano degli sconosciuti.

** un’altra cosa che mi lascia perplessa è la difficoltà di accettare che Gesù abbia da solo messo su l’iniziativa, che non fosse invece un “dipendente” a sua volta di una comunità di base, che non sia sua l’idea e dunque o apparteneva ad una comunità già formata oppure seguiva la “moda” del momento qualcosa che era di uso comune. E dunque le case in cui soggiornava coi suoi erano già avvezze alla modalità di annuncio del Regno di Dio.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 4/12/2008, 10:11     +1   -1




I vangeli danno l'impressione di folle oceaniche, grande seguito, ernome attenzione. Bisogna vedere sia nello spazio che nel tempo quanta presa ha avuto la predicazione di Gesù che pare sia durata molto poco. Senza dubbio l'apocalittica aveva un peso importante nel giudaismo del tempo. In particolare tutta l'ala essena aveva un seguito che eguagliava quasi i farisei del tempo, secondo Giuseppe Flavio.

Per me Gesù non ha messo su "da solo" il movimento, così dal nulla, ha frequentato il Battista, probabilmente conosceva bene il mondo esseno-enochico.

Comunque nell'indagare lo stile di vita e gli insegnamenti di Gesù io rimango molto impressionato dall'esistenza abbastanza chiara di due livelli:

(i) un livello di base, rivolto a tutti i Giudei del tempo, in cui effettivamente Gesù pare non sconvolgere troppo le fondamenta della società giudaica, annuncia l'avvento del regno in termini molto generali, ecc...

(ii) un livello esoterico, in cui Gesù parla a una cerchia ristretta di discepoli, i dodici, e chiede loro cose anche molto radicali, di abbandonare la famiglia, di seguirlo perdendo i propri averi, ecc.... Gesù cerca anche il proselitismo, per esempio nel caso del giovane ricco, ma lo fa con estrema discrezione, mi pare, non predica che tutti devono perdere i loro averi, che tutti devono vivere come lui senza moglie, figli, ecc..., predicando per le case, sono discorsi che tira fuori quando qualcuno, come quel giovane, lo va a cercare e in privato gli pone delle domande.

Poichè non tutti i discorsi di Gesù sono rivolti al grande pubblico e non tutti sono rivolti solo alla cerchia dei discepoli, mi domando se realmente Gesù prevedesse questo doppio livello.

L'enorme questione, poi, è capire se realmente Gesù (come Paolo, a quanto pare) aspettavano la fine imminente del mondo di lì a pochi anni, tanto da poterla probabilmente vedere di persona. Se questo è vero, allora è evidente che tutte le strutture terrene erano considerate transitorie e anche i comportamenti umani dovrebbero essere letti in quest'ottica.
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 4/12/2008, 10:12     +1   -1




Nel libro di Pesce e Destro, L’uomo Gesù si descrive l’azione itinerante di Gesù, la sua predicazione e il suo annuncio dato volta per volta in ambienti sempre diversi senza una fissa dimora. Ad alcuni il messaggio era di lasciar tutto e seguirlo mentre in alcune oikos, come definisce Pesce i nuclei familiari, lascia che i membri restino nelle case.

Egregia Signora/na, gentilmente mi permetto di chiederle, se lei lo ritterà opportuno, di citare pure le pagine del libro del Sig. Pesce e Destro, oggetto di discussione. Così le eventuali risposte possono esere più precise e appropriate.
Buona giornata a tutti.
 
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Ahimsa_72
view post Posted on 4/12/2008, 16:25     +1   -1




Ahi quanto mi fa lavorare, meglio lo sappia subito eh? Sono dannatamente pigra io!
Ma veniamo al dunque ho in realtà riassunto in poche parole interi capitoli che andrebbero letti per intero, andando con ordine
A pagina 42 Il camminare di Gesù in particolare pag. 46 Non un nomade, non un viaggiatore e neppure un pellegrino per quel che concerne l’essere senza fissa dimora, mentre il capitolo relativo alla gente che Gesù incontra la scelta de I seguaci a pag. 66 -e seguenti 67, 68-sottolinea come a questi chiede di lasciare le famiglie ed eventuali attività famigliari (Giacomo e Giovanni lasciano il padre a terminare di lavorare con le reti) mt 4, 21-22
In altre occasioni invece lascia che un possibile seguace resti sul posto, Pesce -seguendo il modello di Thiessen- li chiama seguaci sedentari (Levi, Marta e Maria e il fratello Lazzaro Giuseppe D‘arimatea -pag. 70-)



Per Hard Rain

CITAZIONE
Poichè non tutti i discorsi di Gesù sono rivolti al grande pubblico e non tutti sono rivolti solo alla cerchia dei discepoli, mi domando se realmente Gesù prevedesse questo doppio livello.

E io mi auguro che la risposta non l’aspetti da me eh eh ancora non ho capito quanto si deve attribuire alla visione dell’evangelista e come si possa disgiungere da questa invece la predicazione Gesuana.

Mi fido dei lavori di chi ha competenza. (o meglio vado a simpatia) e per quello che dici
CITAZIONE
L'enorme questione, poi, è capire se realmente Gesù (come Paolo, a quanto pare) aspettavano la fine imminente del mondo di lì a pochi anni, tanto da poterla probabilmente vedere di persona. Se questo è vero, allora è evidente che tutte le strutture terrene erano considerate transitorie e anche i comportamenti umani dovrebbero essere letti in quest'ottica.

Forse Pesce non la vede esattamente in qusta maniera, ma a pagina 72 cita Ross Shepard Kraemer a proposito delle donne nel gruppo che vedrebbe nella visione apocalittica la ragione per cui ogni convenzione sociale del tempo di Gesù sminuite ai suoi occhi, e io mi sento d’accordo. È forse proprio questo che dà ai suoi seguaci la spinta a scegliere di abbandonare anche le attività economiche fin là intraprese.
E forse è anche per questo motivo che la gente in attesa dell’imminente fine del mondo non aveva remore ad ospitare in casa Gesù e i suoi e ricambiarli
Pesce vede invece in Gesù un rivoluzionario nel senso che cerca di operare tante trasformazioni per rendere il mondo un Regno di Dio o pronto alla sua decisione di instaurarlo, una di queste è liberare dal debito il povero, lo schiavo, il rimettere il debito da parte del creditore restituirebbe la libertà, e tutto questo a che pro se il mondo fosse stato per finire allora? …
 
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Frances Admin
view post Posted on 4/12/2008, 18:06     +1   -1




CITAZIONE
Potevano esser a quei tempi così aperti da offrire ospitalità a chi non offriva nessuna garanzia di ricambiare in alcun modo?

L'ospitalità (upodoché, xenia, filoxenia) era un dovere filantropico tanto per i greci, quanto per gli ebrei, specialmente se l'ospite faceva parte dello stesso genos. Comunque quando Gesù non fu ospitato durante il suo itinerario, non fu perché gli ebrei diffidavano degli sconosciuti. A dire il vero la fama di Gesù aveva raggiunto tutto il paese, quindi tra gli ebrei non era proprio uno sconosciuto. La mancata accoglienza da parte di alcuni ebrei può essere causata dai contenuti della sua sua predicazione, che infastidivano alcune frange dei partiti ebraici molto vicini ai circoli istituzionali.
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 4/12/2008, 22:36     +1   -1




La ringrazio vivamente per la risposta precedente, ma purtroppo non sono riuscito a leggere tale scritto quindi mi limiterò a rispondere commentando alcune sue affermazione.


Citazione
L’uomo Gesù ci descrive l’azione itinerante di Gesù, la sua predicazione e il suo annuncio dato volta per volta in ambienti sempre diversi senza una fissa dimora.



Per me, l’uomo che Lei identifica con Gesù, era certamente Giovanni di Gamala il Galileo, figlio di Giuda il Galileo che sarà crocifisso nell’anno 36 d. c. dai romani. Lo spostarsi in ambienti sempre diversi, senza una fissa dimora è la caratteristica tipica del guerrigliero e del sedizioso, motivo per cui successivamente verrà crocifisso.
La sua non era una predicazione rivolta alla pace, come descritta in seguito sotto l’influenza di Paolo di Tarso o chi per lui, ma bensì alla rivolta, cercando di coinvolgere il popolo, aiutato dagli apostoli che corrispondevano ai suoi più stretti collaboratori, cioè i suoi fratelli; esattamente, il ripetersi dell’epopea di Mattatia e dei suoi figli nel 170 circa a. c.. Tra i suoi prodigi figurava quello raccontato dal vangelo di Mc 5,1 dove viene espresso in maniera chiara che la squadra dei discepoli del Cristo era in realtà la banda dei Boanerghes figli del tuono (nel libro del Sig. Giancarlo Tranfo - La croce di spine - chinaski edizioni, si legge a pag. 190, che la giusta traduzione di questa parola potrebbe essere “figli della vendetta ") In tale racconto viene espresso, oltre l'odio che i rivoluzionari portavano contro i romani invasori, anche quello che era il loro programma di liberazione della Palestina.


Citazione
Ad alcuni il messaggio era di lasciar tutto e seguirlo mentre in alcune oikos, come definisce Pesce i nuclei familiari, lascia che i membri restino nelle case.


Una tipica strategia militare già ideata da un suo lontano parente Giuda il Maccabeo, un grande combattente rivoltoso, descritta in 1 Maccabei 3,55 e seguenti. I primi erano i combattenti attivi, i secondi rappresentavano l’assistenza logistica e alimentare. Questa quasi insignificante condotta operativa di guerra, inserita in un cotesto di variabili favorevoli, permise a Giuda il Maccabeo di diventare un eroe nazionale e l’ascesa al potere degli Asmonei suoi parenti.

Citazione
Potevano esser a quei tempi così aperti da offrire ospitalità a chi non offriva nessuna garanzia di ricambiare in alcun modo?

Gesù cioè Giovanni di Gamala e i suoi apostoli se non ricevevano ospitalità, se la prendevano con la forza, come documentato da questo documento storico.

"Un tiranno corrotto,(riferito a Pilato) avido e insensibile alle ragioni della giustizia. Orgoglio, prepotenza e insolenza erano la sua regola. Il paese sotto di lui fu lasciato al saccheggio di bande ribelli che incendiavano le case dei ricchi e la gente veniva uccisa senza il rispetto di alcuna legge " (Filone Alessandrino, Legato ad Caium)

Buona notte a tutti.

Edited by Giovanni Dalla Teva - 4/12/2008, 23:25
 
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view post Posted on 5/12/2008, 04:30     +1   -1
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Cari amici, a seguito del post di Giovanni , che quoto quasi in toto , devo annotare che le teorie di Salsi , probabilmente nate in origine dal grande e , forse , insuperato Eisler mi trovano d' accordo tranne che su una cosa

in realtà penso che la figura del Cristo dei Vangeli nasca da tre o quattro figure unte ( zio ot al risveglio ...volevo dire unite, ma .... ) assieme, e tra loro c'è quella di un grande uomo di pensiero, una mente sublime il cui pensiero è stato distorto completamente dal Cattolicesimo Romano,

una volta messi tutti i puntini sugli iota storici , ricostruire questo pensiero e questa figura è di somma importanza e interesse, ... a quello che capisco il libro di Pesce è un ' ottima base di partenza.

zio ot insonne e viveur image come il nonno Bertrand :033.gif:

Edited by barionu - 5/12/2008, 12:41
 
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Ahimsa_72
view post Posted on 5/12/2008, 22:08     +1   -1




CITAZIONE (Frances Admin @ 4/12/2008, 18:06)
CITAZIONE
Potevano esser a quei tempi così aperti da offrire ospitalità a chi non offriva nessuna garanzia di ricambiare in alcun modo?

L'ospitalità (upodoché, xenia, filoxenia) era un dovere filantropico tanto per i greci, quanto per gli ebrei, specialmente se l'ospite faceva parte dello stesso genos. Comunque quando Gesù non fu ospitato durante il suo itinerario, non fu perché gli ebrei diffidavano degli sconosciuti. A dire il vero la fama di Gesù aveva raggiunto tutto il paese, quindi tra gli ebrei non era proprio uno sconosciuto. La mancata accoglienza da parte di alcuni ebrei può essere causata dai contenuti della sua sua predicazione, che infastidivano alcune frange dei partiti ebraici molto vicini ai circoli istituzionali.

perfetto! dunque ho costruito tutta la tesi su fondamenta errate .. era dunque prassi normale dare ospitalità non vi era necessità di avere familiarità con la predicazione itinerante


CITAZIONE
Gesù cioè Giovanni di Gamala e i suoi apostoli se non ricevevano ospitalità, se la prendevano con la forza, come documentato da questo documento storico.

non sono qualificata abbastanza d apoter confutare o condividere la tua tesi, una cosa però mi sembra significativa, il filone della ricerca sul Gesù rivoluzionario armato è minoritaria e mi pare invece che quello che tu porti come una evidenza inconfutabile non trovi tutto questo riscontro, anzi, ...
devo dire che però a mio parere la componente rivoluzionaria c'è ancora non ho letto una convincente intepretazione a proposito dell'invito fatto da Gesù a vendere il mantello e comprare una spada, e la presenza di spade nel gruppo appena prima e al momento dell'arresto
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 6/12/2008, 07:55     +1   -1




una cosa però mi sembra significativa, il filone della ricerca sul Gesù rivoluzionario armato è minoritaria e mi pare invece che quello che tu porti come una evidenza inconfutabile non trovi tutto questo riscontro, anzi, ...
devo dire che però a mio parere la componente rivoluzionaria c'è ancora non ho letto una convincente intepretazione a proposito dell'invito fatto da Gesù a vendere il mantello e comprare una spada, e la presenza di spade nel gruppo appena prima e al momento dell'arresto




Egregia Signora/na, anche se non la conosco, le sarò grato per tutta la vita perchè attraverso la risposta al suo post, ho avuto la certezza, prima avevo solo la convinzione, che storicamente Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo fosse l'uomo Gesù di Nazareth dichiarato successivamenr il Figlio di Dio, a me non interessa cosa pensa la dottrina maggioritaria, a me interessa cosa dice la mia coscienza. Mi spiegerò dettagliatamente in seguito. Grazie di cuore.
 
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a_ntv
view post Posted on 6/12/2008, 08:16     +1   -1




CITAZIONE
Gesù cioè Giovanni di Gamala e i suoi apostoli se non ricevevano ospitalità, se la prendevano con la forza, come documentato da questo documento storico.

CITAZIONE (Ahimsa_72 @ 5/12/2008, 22:08)
non sono qualificata abbastanza d apoter confutare o condividere la tua tesi, una cosa però mi sembra significativa, il filone della ricerca sul Gesù rivoluzionario armato è minoritaria e mi pare invece che quello che tu porti come una evidenza inconfutabile non trovi tutto questo riscontro, anzi, ...
devo dire che però a mio parere la componente rivoluzionaria c'è ancora non ho letto una convincente intepretazione a proposito dell'invito fatto da Gesù a vendere il mantello e comprare una spada, e la presenza di spade nel gruppo appena prima e al momento dell'arresto

Confermo anche io una notevole perplessità davanti ad affermazioni date per assodate come "Gesù cioè Giovanni di Gamala e i suoi apostoli". Sono ipotesi di lavoro, basate perdipiù esclusivamente su analisi interne ai testi o su testi molto tardi, che dovrebbero continuare ad essere considerate come ipotesi.

La spiegazione che avanzo a riguardo dei passi del Vangelo relativi alla spada, sempre che essi non vadano letti in modo metaforico come richiesta di separazione/opposizione al mondo (cosa non da escludersi considerando l'importanza dell'ascesi nel mondo essenico), è che essi siano un segno Messianico.
Gesù viene ritratto dai Vangeli (e/o lui voleva dare tale impressione) con tutti gli attributi tipici del Messia. Secondo l'iconografia tipica del Messia come la si evince dagli apocrifi dell'AT, il Messia ha alcune caratteristiche: è inviato da Dio, è il "nascosto" ed è "il guerriero" (ecc.). Dico "il guerriero", non colui che combatte perché spesso il Messia non è ritratto come colui che combatte ma semplicemente come il detentore di un potere.
Quindi se secondo tale iconografia semitica il Messia è ritratto come re guerriero a capo del suo esercito, tale profezia viene compiuta osservando l'esercito di Gesù armato nei Getzemani.
E' l'immagine che conta: Gesù era gia entrato come re a Gerusalemme (dal monte degli ulivi), era già stato acclamato re dalla folla, e come ogni re aveva il proprio esercito sotto di sé. Il compimento di tali immagini era necessario per pretendere di essere il Messia.

Ora, a 2000 anni di distanza noi non abbiamo più in mente l'iconografia tipica del Messia in quel periordo (a meno che la si studi negli apocrifi dell'AT), e preferiamo una lettura cruda, banale e attuale, ovvero che se un gruppo è descritto con le armi vuol dire che vuole fare la rivoluzione. Ma questo lascia il tempo che trova.


 
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Ahimsa_72
view post Posted on 6/12/2008, 09:41     +1   -1




Torno a ripetermi, purtroppo non sono ancora in grado di scindere dalla visione dell'evangelista il dato storico, e dunque è tanto possibile che le spade fossero metafore per conferire caratteristiche messianiche a Gesù quanto che fossero persino realmente lì e l'orecchio sia davvero stato tranciato da Simone al servo del sacerdote, purtroppo devo dire che non so quale delel due ipotesi sia più giusta, anche quando Luca scrive che Gesù fu annoverato tra i malfattori non si riesce a capire se inventa (sempre per accordare il racconto a qualche ragione teologica) o sta riportando realmente dei fatti storici magari avendo qualche fonte da cui copia
 
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a_ntv
view post Posted on 6/12/2008, 12:30     +1   -1




Stai opponendo il dato storico alla visione dell'evangelista. Nel far ciò escludi preconcettualmente la terza possibilità, ovvero che le spade fossero davvero lì (dato storico), ma che servissero solo per la "messa in scena" messianica e non per fare la rivoluzione.

Prendiamo un altro episodio che è emblematico: l'entrata in Gerusalemme dal Monte degli Ulivi. Gesù prepara volontariamente tale "messa in scena" messianica mandando due discepoli a ricercare l'asino. E' difficile che sia stato l'evangelista a inventare tale scena (non avrebbe sottolineato la volontà di Cristo di costruire tale scena), come è evidente che tale ricercata entrata in Gerusalemme è funzionale solo come "messa in scena" messianica.

Ti consiglio di leggere anche il testo divulgativo Paolo Sachi "Gesù e la sua gente": è un autore importante per i suoi studi sugli apocrifici dell'AT e approccia il problema da un'ottica assai differente rispetto alla classica analisi interna intertestamentaria. Alcuni spunti sono sicuramente interessanti

Edited by a_ntv - 6/12/2008, 16:55
 
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view post Posted on 6/12/2008, 16:57     +1   -1
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.... un mio studio sulle famose spade ( ultimo post del 3d ) ,


http://forumbiblico.forumfree.net/?t=23776...st=180#lastpost

naturalmente sono ipotesi di studio , ma personalmente le ritengo " prensilmente " più probabili della " messinscena messianica "

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JohannesWeiss
view post Posted on 12/12/2008, 13:15     +1   -1




CITAZIONE (Ahimsa_72 @ 4/12/2008, 16:25)
Forse Pesce non la vede esattamente in qusta maniera, ma a pagina 72 cita Ross Shepard Kraemer a proposito delle donne nel gruppo che vedrebbe nella visione apocalittica la ragione per cui ogni convenzione sociale del tempo di Gesù sminuite ai suoi occhi, e io mi sento d’accordo. È forse proprio questo che dà ai suoi seguaci la spinta a scegliere di abbandonare anche le attività economiche fin là intraprese.
E forse è anche per questo motivo che la gente in attesa dell’imminente fine del mondo non aveva remore ad ospitare in casa Gesù e i suoi e ricambiarli
Pesce vede invece in Gesù un rivoluzionario nel senso che cerca di operare tante trasformazioni per rendere il mondo un Regno di Dio o pronto alla sua decisione di instaurarlo, una di queste è liberare dal debito il povero, lo schiavo, il rimettere il debito da parte del creditore restituirebbe la libertà, e tutto questo a che pro se il mondo fosse stato per finire allora? …

No...anche Pesce attribuisce a Gesù un'attesa imminente della venuta del regno di Dio, e nel nuovo libro questo è detto chiaramente. Parlare di "fine del mondo" mi sembra invece meno corretto. Per Gesù non c'era alcun annichilimento cosmico in vista: il regno di Dio era una realtà terrena - sicuramente trasformata e "trasfigurata" in direzione soprannaturale, ma comunque terrena - in un Israele restaurato.
Guardando le cose da questa prospettiva, le istanze "sociali" che caratterizzano la predicazione e l'attività di Gesù, cessano di apparire una contraddizione: il progetto sociale alternativo che Gesù cercava di promuovere, tra le cui caratteristiche spicca il mutuo condono dei debiti, rappresentava una preparazione dello stato di cose che di lì a poco sarebbe stato instaurato, in occasione dell'avvento del regno di Dio.
Secondo Pesce, Gesù pensava che l'imminente giudizio divino e il seguente regno di Dio, sarebbero stati preceduti da un grande "giubileo escatologico" (cf. Forme culturali del cristianesimo nascente, Morcelliana).

P.S. mi dispiace di non partecipare attivamente a questa discussione, come anche di non aver proseguito il topic da me stesso inaugurato sul nuovo libro di Pesce-Destro, ma in questi giorni ho ridottissime possibilità di andare in rete...
 
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view post Posted on 12/12/2008, 14:41     +1   -1
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Bibliothecarius Arcanus

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CITAZIONE (barionu @ 6/12/2008, 16:57)
.... un mio studio sulle famose spade ( ultimo post del 3d ) ,


http://forumbiblico.forumfree.net/?t=23776...st=180#lastpost

naturalmente sono ipotesi di studio , ma personalmente le ritengo " prensilmente " più probabili della " messinscena messianica "

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mi sfugge come tu possa collegare stili di combattimento così distanti nello spazio e nel tempo. Anche al correlazionismo, così come al comparativismo, e alle catene indiziarie, c'è un limite ;)

Non sono un esperto di armi di quel periodo, dovrei chiedere a qualche amico archeologo, però mi sorgono due pensieri. Il primo è che le armi bianche non servono solo per uccidere, ma soprattutto quando si vive all'aperto e in forma intinerante possono avere più funzioni, soprattutto legate la cibo e alla logistica.
Il secondo è che il gruppo era appunto itinerante e all'epoca viaggiare era sempre problematico (ora non ricordo a memoria la situazione brigantesca nella regione, dovrei controllare), tanto più se come potrebbe essere all'interno vi erano delle donne, o se si era invisi a qualcuno, per cui la presenza di alcune spade non può risultare sorprendente, semmai sarebbe stato sorprendente il contrario.
Ogni bene :)
 
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