| Molto dipende dall'impostazione data dal conduttore del programma. Dubito che, vista la sfrontata ricerca da parte dei conduttori dello scoop giornalistico, si riuscirebbe a impostare una trasmissione secondo parametri deontologici accademici. Non è nell'interesse di un conduttore preservare la verità della ricerca storica, né dei proprietari dei canali televisivi, che devono pur accalappiare uno sharing televisivo fonte di autoconservazione, che è garanzia di sopravvivenza loro e della trasmissione stessa. Intendiamoci, immaginiamo cosa accadrebbe nel salotto di Vespa qualora si invitassero Jossa/Penna/Lupieri. Credo che costoro non avrebbero neanche la possibilità di esprimere il loro potenziale accademico, perché se il programma è stato impostato secondo certi parametri di basso giornalismo, rischiano anche di essere additati come esibizionisti, o peggio, gli si rinfaccerebbe di essere comparsi in televisione per incrementare il loro conto bancario. L'unica trasmissione, pur con i dovuti limiti, che ha sempre mantenuto un certo standard scientifico è stata quella curata da C. Augias su Rai 3 in prima serata, dedicata ai misteri della storia, con alcune puntate dedicate al cristianesimo primitivo, presenti ospiti di eccezione. Il conduttore, abilissimo nel destreggiarsi di fronte alle derive esibizionistiche degli ospiti e nel richiamare all'ordine gli ospiti più vivaci, ha sfornato delle belle puntate, dove la chiarezza espositiva, l'ordine e la sistemazione degli argomenti, secondo criteri che potremo definire quasi "accademici", erano i caratteri distintivi del format, ai quali dovrebbero ispirarsi tutti i programmi televisivi dove si cerca di fare "Storia".
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