Studi sul Cristianesimo Primitivo

GIOVANNI IL NAZIREO DETTO "GESÙ CRISTO" E I SUOI FRATELLI, di Emilio Salsi

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Frances Admin
view post Posted on 24/9/2008, 22:54 by: Frances Admin     +1   -1




CITAZIONE
Le facoltà di teologie cattoliche non hanno forse valenti storici ed esegeti? Perché non parlano? Non vogliono? O non viene loro permesso?

Forse questo silenzio può essere dovuto anche al fatto, che, dopotutto, parte dei teologi seri non giudica così deleteri i libri di Cacitti e Pesce e questo quesito me l'ero posto diverso tempo fa, quando comparirono le recensioni sul libro di Augias-Pesce. Constatai che quelle negative, provenivano dai soliti noti (Cantalamessa, Introvigne) e qualche altro pseudo-storico che papagallava le solite presunte affiliazioni con il "Codice da Vinci". Mentre questa tipologia di recensioni imperversava nel web e nei quotidiani e riviste a largo consumo, gli esegeti italiani, anche cattolici, non hanno mai prodotto una recensione negativa o positiva. Ciò può essere dovuto a due ragioni, non necessariamente slegate: rispetto per lo status accademico di Pesce e Cacitti o non inerenza di un libro divulgativo negli affari accademici. Ma sono più propensa a pensare che gli esegeti italiani abbiano mantenuto un contegno e una neutralità tipica che si respira negli ambienti accademici, non per non voler nuocere alla reputazione dei due studiosi sotto accusa, quanto per aver capito, a differenza dei denigratori, che i libri di Pesce e Cacitti, se collocati nel loro contesto divulgativo in un Italia dove la cultura biblica stenta ad affermarsi tra i ranghi di quella borghese e popolare, non nuocciono a nessuno. Anzi, sono la base di partenza per eventuali approfondimenti da parte del neofita che li legge. Sarei curiosa di conoscere quale sia l'opinione di G. Jossa, stimato storico del cristianesimo primitivo, in merito ai lavori di Pesce e Cacitti.
Questo processo di produzione di opere divulgative incentrate sul cristianesimo e cristianesimo delle origini, nei paesi di area tedesca e anglosassone, cominciata agli inizi del secolo scorso, ha avuto effetti positivi: in queste aree, la cultura biblica ha raggiunto livelli encomiabili, sia tra la borghesia colta che tra i ceti popolari. Non per questo e per il carattere espressamente divulgativo di queste opere, i lettori ne hanno risentito sul piano delle convinzioni religiose. E' noto infatti che il tedesco e l'americano, per natura sono portati ad approfondire una tematica dopo averne saggiato l'introduzione. Quindi, tutta questa cagnara contro le iniziative di Augias di coinvolgere gli esegeti italiani più stimati, mi sembra veramente ingiustificata. A confermarlo sono i lettori stessi, che non si sentono scossi dalla lettura di questi libri, ma traggono profitto culturale e stimolo al dibattito di argomenti che gli organi di informazione a largo raggio trascurano, lasciando il credente e anche il non credente all'oscuro di una parte degli eventi storici che ha attraversato 2000 anni di storia. Certo, si può discutere sulla qualità di queste iniziative editoriali, criticarne contenuti, ma bisogna farlo soffermandosi attentamente sugli argomenti e non mistificando singole espressioni estrapolate tra le pagine. Non serve molto invocare S. G. F. Brandon, Crossan, Cascioli, Dan Brown quali mentori occulti di Pesce e Cacitti. Anzi, chi ha letto i libri, si rende subito conto, a meno che non sia inquinato da faziosità e disonestà intellettuale, che il pensiero di questi due esegeti si discosta talmente tanto da questi autori anglosassoni, che invocare la loro "mano nera" è semplicemente ridicolo e chi lo fa si espone al pubblico ludibrio.

In merito al metodo di votazione del Jesus Seminar per il conferimento di autenticità di un detto di Gesù, non sono d'accordo con questa pratica per una questione di principio. Ma hai proprio ragione che, sebbene sotto forma di parere tacito, a spuntarla sono sempre stati gli accademici che si sono imposti all'attenzione dei colleghi e hanno maturato una certa esperienza, nonché inattaccabile credibilità negli ambienti accademici più rinomati. Lo scandalo, semmai, consiste nel fatto che il Jesus Seminar ha legittimato questa pratica sul piano giuridico, attuandola alla luce del sole. Ovviamente, anche se il metodo di votazione che ha adottato è di per sé boccacesco, bisogna collocare il Jesus Seminar nel contesto della ricerca biblica americana, molto più appariscente e spettacolare di quella austera e tradizionalista europea (ad esclusione di certi settori di ricerca inglesi).

Edited by Frances Admin - 25/9/2008, 00:37
 
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