Studi sul Cristianesimo Primitivo

Augias, Cacitti - Inchiesta sul Cristianesimo

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Hard-Rain
view post Posted on 27/8/2008, 07:55 by: Hard-Rain     +1   -1




Il mio commento al commento di Teodoro Studita.

Per cominciare, nella recensione di cui sopra per esempio non mi pare di leggere alcun accenno al fatto che, udite, udite, il professor Pesce dichiara di credere ai miracoli di Gesù e alle sue capacità taumaturgiche. Tutto il capitolo XI del libro è dedicato a questa tematica. Non mi sembra un aspetto di secondo piano per il laico, cattivo, eretico Pesce, no? Come mai nessun cenno a questa posizione di Pesce, niente affatto scontata? Sappiamo che l'attendibilità delle capacità taumaturgiche di Gesù sia uno degli aspetti più controversi quando si esamina il Gesù storico.

La questione dei fratelli/sorelle di Gesù sarà pure un "luogo comune di esegesi ottocentesca", così scrive Teodoro, ma allora questo giudizio deve essere esteso anche al cattolicissimo J.P Meier (il cui libro ha l'imprimatur della Chiesa) e a decine e decine di altri studiosi di tutte le epoche storiche. Anche Meier fa esegesi ottocentesca nel suo libro?

CITAZIONE
In conclusione, il saggio nasce con l’evidente l’intento della divulgazione (de cathechizandis rudibus?): bibliografia ridotta all’osso, niente note in calce, generosa dimensione dei caratteri ed una forma a “domanda-risposta” che rende più agevole la lettura. L’impressione di superficialità nell’analisi viene alimentata da un linguaggio artatamente semplice....

Come è stato detto più volte il genere è divulgativo, non si può pretendere un saggio accurato con centinaia di note e rimandi bibliografici in un'opera del genere indirizzata ai non addetti ai lavori, il genere di pubblico al quale è rivolto o non lo comprerebbe o sarebbe un inutile lavoro. Il professore si è limitato a fornire una lista di testi (nella nota in asterisco a pag. 238) secondo lui base per chi vorrà approfondire, è chiaro che ipotizza di avere davanti un pubblico non altamente specializzato, articoli e saggi del professor Pesce si trovano nelle riviste, negli atti di convegni e nelle collane specializzate per chi li vuole leggere. Ma il punto è che questo lo scrivi proprio all'inizio della tua recensione: "il prof. Pesce ... introduce il neofita nella dimensione storica dell’uomo Gesù". Cosa mai vogliamo dare in mano al neofita, un manuale universitario con tanto di testo greco a fronte?

CITAZIONE
fino a ipotizzare orribilmente che tra Gesù e il “discepolo amato” vi potesse essere una “vera e propria amitié amoreuse fra due uomini” (p.120).

A pag. 120 a scrivere è Augias, il problema è che Augias non ipotizza niente, forse ti è sfuggito il punto interrogativo che mette alla fine della frase che esattamente è:

"Questa predilezione adombra una vera e propria amitiè amoreuse"?

(ho tralasciato il resto dei complementi e specificazioni della frase di Augias perchè la resa è comunque questa). Questa non è una affermazione apodittica, neppure una ipotesi, è una delle domande che Augias andrà a fare al professore.

Ciò premesso, leggiamo allora cosa risponde il professore a pagina 123.

Augias domanda: "Il circolo di uomini, sposati o celibi che fossero, riunito intorno a Gesù, ha fatto ipotizzare rapporti omosessuali tra loro".

Pesce risponde: "Non ho riscontri su sospetti di questo tipo per i secoli passati. E' probabile che, grazie all'avvento dei gay studies, soprattutto negli Stati Uniti, si sia sviluppata negli ultimi anni una certa attenzione nei confronti di questa tematica, agitata non solamente da studiosi omosessuali. Penso che se le studiose donne sono state in grado di percepire aspetti in genere trascurati dagli uomini, lo stesso possa accadere grazie a studiosi omosessuali. Personalmente ritengo infondata l'ipotesi. Un ricercatore olandese, Sjef Van Tilborg, autore di un saggio dal titolo Immaginative Love in John, ha tuttavia ipotizzato che la famiglia di Gesù fosse strutturalmente tipica per la formazione omosessuale" (pag. 123).

Ma il bello viene qui, dice il professore:

"Secondo Van Tilborg (...) Il discepolo amato del Vangelo di Giovanni avrebbe con Gesù un legame amoroso, però non completato in un rapporto sessuale. Tutto ciò mi sembra senza fondamento" (pag. 123 in basso).

A pag. 124, poi, la posizione di Pesce è la seguente:

"Allo stesso modo non bisogna interpretare come una preferenza sessuale il fatto che nel gruppo dei discepoli ce ne fosse uno definito da Giovanni "il discepolo amato" (...) Che poi egli fosse "amato" significa solo che aveva con Gesù un particolare rapporto di conoscenza e di fedeltà. A lui, infatti, Gesù affida addirittura sua madre al momento della morte" (pag. 124).

Ancora un breve estratto da pag. 124:

"Molti decenni dopo la sua morte, ambienti imbevuti di cultura ellenistica come i carpocraziani o alcuni gruppi gnostici hanno potuto equivocare su certi aspetti del primo cristianesimo, ma questo non consente di attribuirgli indicazioni che sicuramente gli erano estranee."

Che cosa deve dedurre allora il lettore di Augias-Pesce? Che sebbene ci siano state persino pubblicazioni sull'argomento, Pesce crede che sia del tutto infondata l'ipotesi di un Gesù omosessuale o di un gruppo licenzioso dedito a pratiche contrarie al comune senso del pudore (allora come oggi) come quelle dei carpocraziani. Questo è il messaggio che si evince dal testo, letto senza pregiudizi.

CITAZIONE
alla diffusa opinione secondo cui malati e indemoniati sarebbero vittime di patologie psichiatriche (p.131, giudizio notevolmente smussato dall’analisi di Pesce, a onor del vero).

Infatti, a questo proposito si potrebbe citare Joachim Gnilka, che tra la pag. 162 e la successiva pag. 163 del suo Gesù di Nazaret edito in Italia dalla Paideia scrive:

"Per gli indemoniati si è pensato ad appariscenti e spaventose anomalie, in particolare a malati nervosi e psichici, a gravi nevrotici, al fenomeno anche della perdita di identità. Si è messa in conto la possibilità che guerre, oppressione, miseria provochino e accentuino nei semplici la paura dei demoni. In tal caso la credenza nei demoni si spiegherebbe come effetto della paura e della solitudine, dell'impotenza e del terrore che assumono forma di sogni, di avvenimenti fisici, di malattie, pazzie, estasi. I demoni diventano proiezioni obiettivate di queste cattive esperienze."

Però Pesce è accostabile a Dan Brown (sic!) mentre Joachim Gnilka è spesso citato da Benedetto XVI e ufficialmente accreditato presso tutti i "circoli". Forse perchè Gnilka è attento a parlare spesso in terza persona, a usare il passivo o qualche condizionale in più!

CITAZIONE
Mentre in Italia infuria il più grande revival pseudostorico di tutti i tempi sulla figura di Gesù, inaugurato dal fortunatissimo “Da Vinci Code”

Introdurre la recensione di questo libro parlando di libri pseudostorici e alludendo al Da Vinci Code, come per fare intendere che anche Inchiesta su Gesù si inserisca in questo filone, mi sembra una scelta molto pregiudizievole. Ma forse qui dipendi testualmente dalla recensione di Cantalamessa, http://www.fattisentire.net/modules.php?na...rticle&sid=2291

Edited by Hard-Rain - 27/8/2008, 10:36
 
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