Studi sul Cristianesimo Primitivo

Augias, Cacitti - Inchiesta sul Cristianesimo

« Older   Newer »
  Share  
JohannesWeiss
view post Posted on 21/8/2008, 20:50 by: JohannesWeiss     +1   -1




Io non è che abbia chissà quale conoscenza di Pesce, e, oltre a ciò, sono consapevole di avere una pessima, ingenua, fanciullesca, idiota tendenza a credere nella bontà delle persone (almeno fin tanto che non lo prendo in quel posto)... quindi potrei sbagliarmi, tuttavia, da quel po' che di un uomo si può conoscere vedendolo dietro una cattedra universitaria, mi ha dato l'idea di essere una persona seria e onesta, oltre che preparata.
Per cui, se mi venisse chiesto di partecipare al seguente sondaggio:

Perché Pesce si è "prestato" ad Augias:

A) per mostrare che il Gesù del Vaticano è falso
B) per amor di pecunia
C) per amore di Augias (e scambi di baci nient'affatto "gnostici"...)
D) per vanagloria (ossia quella strana sensazione di vedere il proprio volto sulle tivù nazionali e il proprio nome stampato su milioni di copie, dopo un'intera vita spesa dietro le quinte a scrivere pubblicazioni per topi di biblioteca)
E) per cercare di diffondere nel grande pubblico l'idea che può esistere una via alternativa a quella che, da un lato, vede "diffuse interpretazioni confessionali e innumerevoli libri devozionali che propongono un'immagine semplificata e banale di Gesù, quasi che i fedeli non abbiano bisogno d'interrogarsi sulla verità storica" e dall'altro "libri scandalistici, frutto di un'atteggiamento anti-ecclesiastico, scritti da persone con scarsa preparazione sull'argomento (...) negando quasi per principio ogni attendibilità ai testi canonici o alle affermazioni delle Chiese" (Inchiesta su Gesù, p. 235).

Dicevo, se dovessi scegliere tra queste quattro opzioni, non esiterei un istante a barrare la (E).

In ogni caso, sarei interessato sapere che cosa ci trovi di disonesto nelle cose che scrive Pesce.

Io, casomai, ho trovato alcune affermazioni troppo semplicistiche, una su tutte quella di pag. 28: "Gesù è un uomo ebreo che non si sente identico a Dio. Non si prega Dio se si pensa di essere Dio". Intendiamoci: queste (o per lo meno la prima delle due) dal punto di vista storico, non è che siano sbagliate: però sono imprecise, scritte male. Un credente con un minimo di informazione su quarant'anni di "cristologia implicita" nella teologia cattolica, potrebbe tranquillamente obiettare che Gesù pregava il Padre, ritenendo di essere di fronte a lui come un figlio speciale (IL Figlio), e che nessuno ha mai pensato o detto che egli si sentisse identico al Padre.
E soprattutto la seconda affermazione ("non si prega Dio se si pensa di essere Dio") non è di ordine storico, bensì filosofico: cosa ne sa uno storico che un'incarnazione di Dio non potrebbe pregare Dio?
Ma credo che obiezioni di questo genere traviserebbero il fine autentico delle (mal riuscite) affermazioni di Pesce, che probabilmente intendeva più che altro affermare l'autentica e integrale umanità di Gesù (un'umanità credente e orante) contro certe diffuse derive cripto-monofisite di tanti cattolici, che negano a-priori che Gesù potesse avere "fede" in Dio o che condividesse lo stato di ignoranza costitutivo di tutti gli esseri umani (in certi forum ho sentito alcuni rifiutare con fermezza persino la possibilità che Gesù ignorasse la teoria della relatività di Einstein!!).
Oppure, più probabilmente, intendeva soltanto giustificare il diritto dello storico di considerare Gesù come un puro uomo e nient'altro che un uomo, senza essere obbligato a tener conto di speciali conoscenze e autocoscienze implicate o implicabili sulla base di considerazioni di ordine dogmatico.

Ma, insomma, a parte queste o altre affermazioni discutibili, non mi riesce però di vedere nei contributi di Pesce tracce di disonestà.
Credo quindi che sarebbe onesto se tu precisassi che cosa nel libro in questione ti fa dubitare dell'onestà di Pesce.

Edited by JohannesWeiss - 21/8/2008, 22:07
 
Top
51 replies since 18/8/2008, 21:49   1879 views
  Share