Polymetis |
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| L'ethos dei popoli è così diverso che credo nessuno possa dettar legge ad altri su queste faccende. Questa è un'ingerenza clamorosa nello spirito dell'Italia, e un tradimento dell'idea di Europa...
La sentenza ha una sua logica, se lo stato è laico, e la laicità è l’unico principio da far valere, allora le scuole pubbliche non devono avere simboli religiosi. Il problema è che questa è un’ideologia impossibile: non esistono stati laici… Le società si sono aggregate per secoli sulle base di un collante religiose, e se l’Europa è unita, e riconosce se stessa come un unico continente, è perché l’Europa è tutta cristiana, altrimenti noi percepiremmo ancora la Germania come la percepivano i nostri antenati romani, cioè esattamente come noi percepiamo la Cina: una cultura aliena. Il cristianesimo è il fondamento della percezione che l’Europa ha di se stessa, ed una società senza religione, basata unicamente sulla “libertà” (ma libertà di fare cosa?), altro non è che un terribile vuoto destinato a disgregare tutto. Ecco perché accanto al principio della laicità devono valerne altri, e cioè il diritto di un popolo ad avere nei suoi spazi di riunione collettiva, come la scuola, i simboli che lo rappresentano. Se ad una minoranza non va bene, non dev’essere la maggioranza a farne le spese, altrimenti la tanto lamentata “dittatura della maggioranza” diventa la dittatura della minoranza. La croce è un simbolo passivo, e le scuole sono pubbliche quanto le strade. Che vogliono fare? Togliamo le cappelle per le strade? Le croci dalle piazze? I campanili?
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