Studi sul Cristianesimo Primitivo

I deliri di Ratzinger

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Polymetis
view post Posted on 18/8/2009, 18:27 by: Polymetis     +1   -1
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Per Batyah

CITAZIONE
“Così l'ombra e il ricordo della violenza hanno seguito Davide, egli non può essere il fondatore della Casa di Dio. Le guerre pulite non esistono e le armi sono un insulto alla santità della vita. La morte e il sangue nel pensiero ebraico sono sempre al servizio dell'impuro.”

La storia di Davide, e la sua purificazione attraverso le punizioni, non tolgono il fatto che sia stato perdonato, e che, de facto, in quanto re d’Israele, fosse l’unto di Dio, colui la cui regalità è per elezione divina. Allo stesso modo l’ipotetico papa del mio esempio potrebbe essere reintegrato nelle sue funzioni al pari di Davide. Questo come ripeto non è necessariamente legato al fatto che le sue colpe siano state rimesse. Posso anche accettare a mo’ di ipotesi che le colpe di questo papa non verranno rimesse finché Dio non interpellerà le vittime, ma, come ripeto, la remissione delle colpe e il cambio d’animo sono due cose diverse. Se anche Davide non fosse mai stato perdonato da Dio e assolto dalle sue colpe, resterebbe comunque il fatto che Dio l’ha ripristinato nella sua funzione di re che gode del favore divino. Affinché una persona regni rettamente non occorre neppure che le sue colpe passate siano state perdonate, basta che il suo animo sia cambiato. Se dunque Dio giudicherà questo papa per le sue colpe solo alla fine dei tempi, ciò non toglie che costui potrebbe comunque essere un papa eccellente mentre è in vita.
CITAZIONE
“Sbaglieremo dunque se crediamo che la tradizione religiosa ebraica scagioni il re per assolverlo dal suo gesto che resta invece quello che è, un tradimento seguito da un assassino perverso.”

Ma io non voglio scagionare alcunché. I crimini del passato restano crimini, non è che diventano una cosa positiva. Sto solo parlando della possibilità che Dio perdoni questi crimini, o, anche se non li perdonasse fino al giorno del Giudizio, del fatto che l’animo di una persona possa comunque cambiare, e dunque rendere perfettamente abili al papato.

Per Negev

CITAZIONE
“l'immagine che viene dalle traduzioni del Tanach, non dal testo ebraico e, soprattutto, dalla lettura del Tanach senza l'apporto della tradizione orale.“

Noi non ci limitiamo al Tanach, per noi è solo una parte della Rivelazione. Quando Weiss stava valutando le mie affermazioni all’interno del paradigma cattolico ovviamente si riferiva alle immagini di Dio che emergono dalla Bibbia nel suo intero, e non il solo Antico Testamento.
Quanto al leggere l’Antico Testamento insieme alla Tradizione orale ebraica, questo è certamente un fattore da tenere in considerazione, ma non è certo un argomento dirimente. Tale Tradizione infatti è, dal punto di vista della filologia occidentale, il parere di ebrei vissuti secoli dopo la stesura di quei libri. Voglio cioè dire che non c’è alcun modo per sapere se questa Torah orale sia antica quanto i testi scritti di cui si proclama la compagna… Naturalmente gli ebrei ortodossi di oggi possono sostenere che la loro Tradizione si tramanda scrupolosamente di padre in figlio, e che se questa tradizione fosse stata tramandata nei secoli passati con la stessa cura con cui viene tramandata oggi, certamente non si sarebbe persa una virgola. Ma è proprio questo il punto: siamo dinnanzi ad una tradizione che dice si sé che è sempre stata tramandata scrupolosamente per via orale nel corso dei secoli anche prima della messa per iscritto, ma, giacché non è possibile verificare una trasmissione orale, per il semplice fatto che “scripta manent, verba volant”, allora non si può che concluderne che non v’è alcuna garanzia che quella tradizione orale sia antica quanto i testi scritti, o che essa sia stata tramandata coi criteri con cui oggi viene tramandata. Ovviamente non ha alcun senso replicare che è la Torah scritta stessa a far capire che esiste una tradizione orale, alludendo in vari punti a pratiche di cui nel resto dello scritto non c’è traccia. Infatti, la semplice constatazione che lo scritto rimandi ad una Tradizione orale, non prova che questa tradizione orale sia la stessa che poi s’è sedimentata nel Talmud nell’era volgare. Mentre cioè l’ebraismo ortodosso pretende di avere una Torah orale trasmessa in parallelo allo Scritto sin dai tempi di Mosè, ma, per ovvi motivi, non è possibile verificare cosa fosse questa Torah orale prima che venisse trascritta. Al contrario nel cattolicesimo la tradizione orale è co-estensiva alla trascrizione di tale tradizione orale, e così si può effettivamente notare che la Chiesa nei primi secoli si atteneva non solo al Nuovo Testamento (che neppure esisteva col canone attuale), ma anche a disposizioni extra-canoniche. La differenza cogli Ebrei è che tali norme orali sono state anche scritte, non nel NT, ma in molti Padri della Chiesa e nelle loro opere. Se non esistono cioè opere di letteratura ebraica che risalgano al tempo di Giosuè e che abbiano trascritto questa Torah orale, esiste invece una patristica che nei primi secoli ha trascritto la Tradizione orale della Grande Chiesa.

Ad maiora
 
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