Studi sul Cristianesimo Primitivo

Datazione dell'Ultima Cena e della Passione

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lino85
view post Posted on 13/10/2013, 12:14     +1   -1




Mi sembrava stranamente che mancasse una discussione appositamente dedicata a uno dei punti più complessi e studiati della cronologia di Gesù: il cercare di risalire a quando storicamente è avvenuta l'Ultima Cena e di conseguenza gli eventi della della Passione e Crocifissione, la seguente pagina:

http://it.wikipedia.org/wiki/Data_di_morte...i_e_di_Giovanni

può essere considerata un punto di partenza per farsi un'idea di quanto complicata sia questa indagine, causata soprattutto dalle divergenze, perlomeno a prima vista, tra i sinottici e Giovanni. Di solito le tre risposte che si danno è che o ha ragione una fra le due cronologie oppure hanno ragione entrambe (quest'ultima è l'ipotesi della Jaubert che si rifà a un calendario di Qumran) . Da segnalare è peraltro Meier che propende per la cronologia giovannea e che questa proposta è accolta da Ratzinger (la cosa aveva stupito non pochi lettori, dato che questa scelta confuta una visione "tradizionalista" che nega che i vangeli abbiano divergenze tra di loro e che dunque, siano in parte non affidabili storicamente), mentre non ricordo bene quale fosse la posizione di Raymond Brown (peraltro mai citato da Ratzinger, segno che l'interesse dell'ex papa era primariamente teologico) ne "La morte del Messia", ricordo solo che non propendeva per tentativi di armonizzazione fra Giovanni e i sinottici.

Volevo quindi sapere da voi che idea vi siete fatti di tale indagine e se negli ultimi anni qualche progresso è stato fatto arrivando, se non a certezze, almeno ad alcuni punti fermi su questo problema cronologico.

Ciao.
 
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misereremei
view post Posted on 20/10/2013, 08:21     +1   -1




In realtà i quattro vangeli non sono mai in contraddizione sulla data dell'ultima cena e di conseguenza dela passione: la confusione la fa chi legge le date e gli orari come si usa oggi e non come si usava allora.
Il 14 nisan è inconfutabilmente il giorno in cui avvenne "tutto": sia l'ultima cena, sia la crocifissione.
Secondo l'usanza ebraica l'inizio della nuova data di calendario coincide con il tramonto del sole, così che -con i criteri attuali di seguire il calendario- chi non ne tenesse conto sarebbe indotto a considerare giorni differenti il giovedì sera e il venerdì pomeriggio, mentre per gli autori dei vangeli non è così, e la data è sempre la stessa.
In aggiunta c'è da far notare che Matteo (25,62) non aggiunge "un giorno in più" quando scrive che "il giorno dopo" (e a scanso d'equivoci specifica che è proprio quello dopo la parasceve) ci fu un repentino incontro per ottenere la sorveglianza (da parte di guardie sinedrite e non di soldati romani) del sepolcro: infatti "il giorno dopo" è indubitabilmente e semplicemente la sera stessa del venerdì, quando il sole era tramontato, ma non era ancora buio (tanto per rendere l'idea: se consideriamo le 18,00 come se fosse la mezzanotte, alle 18,15 era "il giorno dopo", ma era ancora chiaro).
Dunque: non è vero che i vangeli si contraddicono sulla data della crocifissione (per tutti era il 14 nisan, giorno di parasceve, il giorno in cui si sacrificano gli agnelli da cuocere e mangiare nella notte che segue il 14 e porta nel 15 nisan). Il giorno della pasqua è il 15, perciò il 14 si uccidevano gli agnelli.
Quell'anno il 15 nisan coincideva casualmente con il sabato (lo specifica Gv 19,31), togliendo ulteriore incertezza. Infatti il 14 nisan era "parasceve" a motivo del sabato.
Matteo 26,1 pone l'episodio di Betania "due giorni prima della pasqua": quindi si trattava del 13 nisan (in Mt 26,5 leggiamo della "cura" del sinedrio cospirando rapidamente in modo da evitare tumulti dopo l'inizio della pasqua, la sera del venerdì, già entrati nel 15 nisan), del tutto coerente con gli sviluppi successivi che, come detto, non aggiungono alcun giorno in più: semplicemente i farisei derogarono (proprio loro!) dalle rigide prescrizioni della legge sul sabato e sulla pasqua per farsi concedere da Pilato il permesso di far sorvegliare la tomba di Gesù.
Marco 15,42 ci dà ulteriori conferme: la crocifissione accadde nel giorno della parasceve, vigilia del sabato.
Per questo evangelista al versetto 14,12 spiega opportunamente che i preparativi per la pasqua da parte di Gesù e gli apostoli riguardano il giorno in cui "si immolano gli agnelli" (era già la sera del giovedì, ma per il calendario ebraico era già il 14 nisan!).
Luca 23,7 e 23,54 è totalmente allineato.
Per tutti e quattro gli evangelisti la risurrezione avviene il primo giorno dopo il sabato!
Una volta accertato che non c'è proprio alcuna contraddizione nei vangeli e che molti esegeti sono semplicemente in errore, rimane da stabilire l'anno.
Non è difficile: infatti bisogna semplicemente utilizzare un algoritmo che mantenga la successione dei sette giorni della settimana (che non è mai cambiato!) raccordandolo alle numerosi varianti dei diversi calendari.
C'è un solo anno del nostro attuale calendario in cui il 14 nisan coincide con un giovedì/venerdì: il 33 d.C.
A riprova ci aiuta l'astronomia: infatti la pasqua cade nella notte di plenilunio e il succedersi delle fasi lunari è fedelmente calcolabile (vedi sito della NASA): nel 33 d.C. la luna piena coincide con il calendario ebraico (14 nisan) e con il venerdì che ci interessa.
Nel calendario giuliano era un 3 aprile, mentre in quello gregoriano (quello che usiamo oggi, che allora non esisteva ancora, ma che è computabile a ritroso grazie agli opportuni algoritmi) era un 1 aprile.
C'è poco da fare contro la matematica, la storia, la logica e le testimonianze di chi riferisce i fatti.
Anzi, una cosa resta: farsi ingannare o essere in malafede.
 
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lino85
view post Posted on 20/10/2013, 10:52     +1   -1




A misereremei: vedo che questo è il tuo primo intervento. Come è consuetudine in questo forum, è buona cosa che ti presenti aprendo una discussione nella sezione "Regolamento, presentazioni, dialogo con lo staff".

Comunque grazie per il tuo contributo. Come già detto, non sono il massimo esperto di questa problematica, comunque appena posso ti riporterò i motivi precisi per cui sia Meier che Raymond Brown affermano che i sinottici sono in contraddizione con Giovanni sulla datazione dell'Ultima Cena e in tal modo mi puoi spiegare più precisamente perché secondo te non reggono ad un esame approfondito.

Ciao.
 
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misereremei
view post Posted on 20/10/2013, 13:26     +1   -1




Chiedo scusa a tutti, lino 85 e grazie a te per l'attenzione e la comprensione.
Ho cercato di rimediare con la presentazione.

Per quanto riguarda il tema specifico, mi piace lo "spirito scientifico" che è proposto come linea guida del forum. Perciò mi auguro che soprattutto si constati con serenità innanzitutto il dato disponibile. Poi si può passare, doverosamente, a discutere delle possibili interpretazioni (cantonate comprese), proprio per capire dove è mancata la verifica degli eventuali errori.

Siamo fatti così: il medico ti dice che devi operarti la gamba destra. Tu dici che ti duole la sinistra. Non di rado chi opera, ti taglia la destra, perché quel che conta è chi lo dice e non che cosa dice.

Non è un semplicistico snobismo rispetto a serissimi studi & studiosi: lo studio è la base della conoscenza; però tra studio, studiosi e rendite di posizione c’è qualche spiraglio per non essere totalmente acritici e standardizzati; tanto più che è la realtà a rendersi accessibile, se la si guarda invece di guardare la carta che la descrive.

Purtroppo ho già sperimentato che molti si trincerano dietro quello che hanno studiato altri e si evita la semplice verifica personale. Non è sempre così, non lo è nemmeno sovente, ma non va escluso.

Trattandosi del vangelo, cioè di una proposta di Dio ai semplici da annunciare con semplicità, un’altra linea guida, che va di pari passo con il metodo scientifico, è che bisogna sempre diffidare dalle cose troppo complicate. Dio si diverte a snidarci nei nostri contorcimenti logici (Mt 11, 25-27). Basti pensare che in tutte le scuole l’evoluzionismo viene presentato come “un dato di fatto” e “scienza” quando invece sarebbe già tanto attribuirgli la qualifica di “ipotesi scientifica”… E c’è chi applica, a vanvera, arditi “modelli evoluzionisti” persino alla formazione dei vangeli.
 
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lino85
view post Posted on 20/10/2013, 16:21     +1   -1




A Misereremei: concordo nel tuo discorso con la tua posizione "anche i più esperti possono sbagliare sull'argomento che studiano" però io aggiungerei "ma sbagliano con minor frequenza di chi è meno esperto su quello stesso argomento".

Seconda cosa: il tuo discorso

CITAZIONE
Trattandosi del vangelo, cioè di una proposta di Dio ai semplici da annunciare con semplicità, un’altra linea guida, che va di pari passo con il metodo scientifico, è che bisogna sempre diffidare dalle cose troppo complicate.

per una qualsiasi persona che vuole studiare i vangeli in quanto testi storici di una certa epoca (allo stesso modo con cui lo sono i testi di Giuseppe Flavio, quelli di Qumran, il vangelo di Tommaso, etc.) non può essere accettato. Se gli studiosi cercano di capire quando può essere stato composto il vangelo di Marco o o se certi riferimenti cronologici alla vita di Gesù sono più vicini agli eventi storici, allora tali studiosi devono usare argomenti storici con criteri scientifici condivisi da ogni studioso di storia, non importa se cattolico, protestante, ebreo, ateo, buddista, etc. Dunque la premessa "una proposta di Dio ai semplici da annunciare con semplicità" non è fra quelle accettabili in un'argomentazione scientifica. Poi certo, ogni conclusione scientifica (compresa la teoria dell'evoluzione che tu citi) non è mai definitiva in ogni sua parte ma sempre rivedibile se sorgeranno in futuro nuovi dati e proposte di teorie che spiegano un maggior numero di dati a noi disponibili, ma questo è qualcosa su cui tutti gli studiosi concordano e proprio per questo la ricerca scientifica è un lavoro sempre aperto e in progresso.

Spero che avrai capito quindi che è questo lo spirito per partecipare alle discussioni di questo forum. A te la scelta quindi se scegliere o no di continuare a partecipare ad esso rispettando tali regole.

Ciao.
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 20/10/2013, 17:12     +1   +1   -1




CITAZIONE (misereremei @ 20/10/2013, 09:21) 
In realtà i quattro vangeli non sono mai in contraddizione sulla data dell'ultima cena e di conseguenza dela passione: la confusione la fa chi legge le date e gli orari come si usa oggi e non come si usava allora.
(...)
Una volta accertato che non c'è proprio alcuna contraddizione nei vangeli e che molti esegeti sono semplicemente in errore...

Ma che sicumera! Pensi davvero che esegeti e storici siano così deficienti da non sapere che i giorni iniziano al tramonto???
Purtroppo, a causa degli impegni che ho in questi giorni, non ho tempo per stare ad affrontare questo tema, ma Lino saprà certamente illustrare come si deve la questione.
Da moderatore di sezione, mi limito solo ad avvisarti che con questo spirito qui non andrai lontano.
 
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misereremei
view post Posted on 20/10/2013, 18:20     +1   -1




Io non so se sono "deficienti", ma sfido chi non lo è a dimostrare dove non sta in piedi quel che ho scritto non con sicumera ma dopo aver studiato, verificato, riverificato e riverificato...
Buon lavoro.
Se invece c'è solo voglia di fare i polemici, gli snob e gli altezzosi, io non c'entro...
 
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view post Posted on 20/10/2013, 19:23     +1   -1
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Ciao misereremei, qui non vi è preclusione verso nessuno - e sicuramente il prossimo passo è prendersi un pò di tempo per presentare la status quaestionis riguardo alla questione della datazione dell'ultima cena e della passione.
Vorrei solo farti presente che lo stesso Papa Benedetto XIV nel suo primo libro su Gesù ha riconosciuto tali contraddizioni nei vangeli, quindi (torto o ragione che egli avesse) non c'è in principio alcun problema per il fedele a riconoscere eventuali discrepanze.

Quindi, prima di lanciarci in analisi storiche, ti chiedo in maniera diretta: secondo te è possibile in linea di principio che i Vangeli, nonostante siano "parola di Dio da annunciare ai semplici", possano contenere inesatteze o discrepanze dal punto di vista storico? In caso affermativo, pensi che questo li renderebbe meno credibili in qualità di "parola di Dio"?

Grazie, ciao
Talità
 
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view post Posted on 20/10/2013, 20:37     +1   +1   -1
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QUOTE (misereremei @ 20/10/2013, 09:21) 
In realtà i quattro vangeli non sono mai in contraddizione sulla data dell'ultima cena e di conseguenza dela passione: la confusione la fa chi legge le date e gli orari come si usa oggi e non come si usava allora.
Il 14 nisan è inconfutabilmente il giorno in cui avvenne "tutto": sia l'ultima cena, sia la crocifissione.

Si nota che la discrepanza non risiede nel fatto che - per gli evangelisti - tutto avvenne tra la sera di Giovedì e la giornata di Venerdì, con risurrezione la Domenica. Il problema è che gli evangelisti sembrano non essere d'accordo su quale giorno cadesse la Pasqua, quindi non è pacifico che tutto avvenne il 14 di Nisan.

QUOTE
Dunque: non è vero che i vangeli si contraddicono sulla data della crocifissione (per tutti era il 14 nisan, giorno di parasceve, il giorno in cui si sacrificano gli agnelli da cuocere e mangiare nella notte che segue il 14 e porta nel 15 nisan). Il giorno della pasqua è il 15, perciò il 14 si uccidevano gli agnelli.

Ma se per tutti Gesù è stato crocifisso il 14 nisan, giorno in cui si sacrificano gli agnelli da mangiare la notte che segue (cioè a Pasqua, il 15 Nisan), perché Marco, e con lui Matteo e Luca, ci dice invece che Gesù mangiò la Pasqua coi discepoli?
Se Gesù è stato crocifisso il 14 nisan, giorno di preparazione della Pasqua, non può aver mangiato la Pasqua.
Eppure i discepoli preparano la Pasqua e tutti insieme mangiano la sera (Mc 14:12-18):

"Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?» [..] entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano,..."

Se era Giovedì sera e mangiavano la Pasqua, allora era il 15 nisan. Quindi per i sinottici, cena, processo, crocifissione e sepoltura avvennero il 15 nisan (Pasqua).

QUOTE
Quell'anno il 15 nisan coincideva casualmente con il sabato (lo specifica Gv 19,31), togliendo ulteriore incertezza. Infatti il 14 nisan era "parasceve" a motivo del sabato.

Esatto. Qui però commetti il piccolo errore di confondere Giovanni coi sinottici. E' vero infatti che Giovanni fa coincidere esplicitamente il 15 nisan (Pasqua) con il sabato, e proprio per questo motivo non si capisce perché i sinottici affermino che Gesù invece mangiò la Pasqua (visto che il sabato di Pasqua era già nel sepolcro). Per inciso, Giovanni per coerenza *non dice* che la cena coi discepoli era un pasto Pasquale.

Riporto il commento di Meier:
<<a una prima lettura, dunque, sembra esserci una insormontabile contraddizione tra la cronologia sinottica e quella giovannea. Nonostante entrambe collochino l'ultima cena alla sera del giovedì e la morte di Gesù al venerdì prima del tramonto, esse discordano sulla datazione di questi due giorni. Per i sinottici, l'ultima cena di giovedì fu un banchetto pasquale e così Gesù morì in un venerdì che era il giorno di pasqua (il quindici di nisan). Per Giovanni, l'ultima. cena non fu un banchetto pasquale. Gesù morì in un venerdl che era il quattordici di nisan, che in quell'anno era il giorno della preparazione sia per la pasqua sìo per il sabato. In quell'anno, le due osservanze coincisero in un sabato che era il quindici di nisan.
Come si devono conciliare- o potrebbero conciliarsi- queste cronologie?>>
(J.P.Meier, UN EBREO MARGINALE Ripensare il Gesù storico l. Le radici del problema e della persona, Queriniana, p.384)

Lascio a te usare la matematica, la storia, la logica e le testimonianze di chi riferisce i fatti per fornirci una risposta.

Grazie, ciao
Talità

Edited by Talità kum - 20/10/2013, 22:15
 
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view post Posted on 20/10/2013, 22:10     +1   -1

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Io credo che... serva uno schemino! :D

Me lo controllate? Mi pare inattaccabile.

Ultima Cena e morte di Gesù
MARCOGIOVANNI
La cena per la pasqua ebraica avviene di giovedì seraLa cena per la pasqua ebraica avviene di venerdì sera
L'ultima cena di Gesù è una cena pasquale. Avviene di giovedì, la sera dopo il macello degli agnelli pasqualiL'ultima cena di Gesù NON è una cena pasquale. Avviene di giovedì, la sera prima del macello degli agnelli pasquali
Dopo la cena, Gesù viene arrestato. Spende la notte in cella ed è processato da Pilato al mattinoDopo la cena, Gesù viene arrestato. Spende la notte in cella ed è processato da Pilato al mattino
Gesù è crocefisso alle 9 del mattino, la mattina DOPO che la cena pasquale è stata mangiataGesù è crocefisso dopo mezzogiorno, il giorno PRIMA della cena pasquale
 


Ora, si può discutere su quale sia la datazione giusta, io propendo per la probabile correttezza del più antico Marco. Con Giovanni (o la tradizione che gli arriva) che sposta la data e l'ora della morte di Gesù per far si che la morte di Gesù coincida con la morte dell'agnello sacrificale. Giovanni è l'unico vangelo che chiama gesù "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". E' quindi uno spostamento con significato teologico. Ma c'è chi sostiene con forza la correttezza di Giovanni (mi pare Meier), con argomentazioni che hanno la massima dignità (e non è che per forza bisogna essere stati ingannati o essere in malafede per sostenere una tesi) e che spero verranno fuori nella discussione.

CITAZIONE
Basti pensare che in tutte le scuole l’evoluzionismo viene presentato come “un dato di fatto” e “scienza” quando invece sarebbe già tanto attribuirgli la qualifica di “ipotesi scientifica”.

Per piacere, uno vorrebbe entrare in questo forum senza dover leggere certe "cose". Atteniamoci alla storia del cristianesimo primitivo.

CITAZIONE
C'è poco da fare contro la matematica, la storia, la logica e le testimonianze di chi riferisce i fatti.

Le testimonianze di chi riferisce i fatti vanno sempre prese con le pinze, quando si cerca di sapere cos'è accaduto in passato. Specialmente in testi come i Vangeli, che non sono esattamente il report di uno storico dell'epoca (e anche gli storici dell'epoca erano molto diversi dagli storici d'oggi, quindi figuriamoci!).

Saluti,

Edited by Nirodh27 - 20/10/2013, 23:34
 
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view post Posted on 21/10/2013, 07:37     +1   -1
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QUOTE (Nirodh27 @ 20/10/2013, 23:10) 
Ora, si può discutere su quale sia la datazione giusta, io propendo per la probabile correttezza del più antico Marco. Con Giovanni (o la tradizione che gli arriva) che sposta la data e l'ora della morte di Gesù per far si che la morte di Gesù coincida con la morte dell'agnello sacrificale. Giovanni è l'unico vangelo che chiama gesù "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". E' quindi uno spostamento con significato teologico.

Controargomento:

"The Johannine chronology may well be theologically determined (Jesus’ death coincides with that of the Passover lambs, so that Jesus is the true ‘lamb’, cf. Jn 1:26); but the Markan chronology may be equally theologically determined, though via a different scheme (the Last Supper is the true Christian ‘Passover’)."

Questo lo dice Tuckett nel commentario a Marco (Oxford Bible Commentary, Gospels, p. 125). In effetti l'ultima Cena avrebbe significato l'istituzione di una nuova cena Pasquale, cibandosi del corpo di Cristo, e stabilendo il nuovo patto con Dio. Teologicamente ineccepibile.

Ancora Tuckett:

"Some confusion is evident on Mark’s part in the opening time reference in v. 12: the first day of the Feast of Unleavened Bread [Azzimi] would not have been when the passover lambs were sacrificed, but would have started in the evening when the feast of Passover itself began."

La sua opinione in merito:

"this could be an indication that the events concerned took place in a chronology which was rather different from the
one presupposed by (some) later parts of Mark’s narrative, so that Jesus died before the Passover, as indeed John’s gospel implies (cf. Jn 19:31). See further MK 14:12–16."

Quindi Tuckett, con Meier, preferisce Giovanni (ulteriori dettagli nel suo commentario).

Ciao,
Talità
 
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Hard-Rain
view post Posted on 21/10/2013, 08:04     +1   -1




@Talita Kum

Attenzione però perchè Marco 14,1-2 dice:

[1]Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. [2]Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».

Da qui sembra che sia stato ucciso prima della festa di Pasqua... E in effetti condannare a morte una persona proprio il giorno di Pasqua o durante gli Azzimi mi sembra una bella fesseria politica. Anche l'episodio di Barabba sembra collocato ad arte: c'è una misnhà (o ghemarà, ora non ricordo) che parla del rilascio in extremis di un carcerato per poter mangiare la Pasqua: che senso avrebbe liberare il prigioniero dopo? Non a caso a fronte di queste ed altre incongruenze ci sono interpretazioni "esotiche" che tirano in ballo l'ipotesi che Gesù e i dodici seguissero una Pasqua diversa da quella di Gerusalemme e si conformassero a un calendario religioso diverso. Da Qumran sappiamo in effetti che un calendario religioso diverso esisteva a quel tempo e anche prima. A me è sempre sembrato molto strano che per l'ultima cena non si cita mai l'agnello e il tempio, nel senso che il 14 di Nisan Gesù e i dodici o chi per loro sarebbero dovuti andare al tempio di Gerusalemme per macellare l'agnello e preparare appunto la cena pasquale tradizionale. Invece questo eventuale episodio non è citato dai sinottici. Sappiamo, inoltre, che effettivamente altri gruppi religiosi - vedi gli Esseni - effettivamente compivano le offerte sacre in modo diverso dagli altri Giudei.

Per quanto riguarda poi la data assoluta della crocifissione, che dire? E' un tema talmente contorto e complesso che persino Isaac Newton si mise a fare calcoli del genere.

Edited by Hard-Rain - 21/10/2013, 09:23
 
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view post Posted on 21/10/2013, 09:51     +1   -1

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Grazie Talità, anche se "dovendo" scegliere tra le 2 propendo ancora per Marco (è vero che la cena ha acquisito significato teologico, ma è anche vero che il racconto di Marco mi pare più plausibile e il significato teologico mi pare più un'aggiunta al possibile fatto storico - Gesù la pasqua l'avrebbe certamente celebrata il 15 nisan essendo un ebreo osservante se fosse stato ancora vivo - che una modifica come in Giovanni dove addirittura è Gesù che in qualche modo "forza le cose" dicendo a Giuda di "farlo presto". Inoltre Giovanni si mostra molto più inaffidabile di Marco per la ricostruzione del Gesù storico e Marco è più antico. E' vero commette un'inesattezza, ma è solo un'indicazione, non cambia di molto il quadro secondo me).

Comunque la questione è irrisolvibile se si vuole un grado di certezza anche solo accettabile. Potrebbero benissimo essere entrambi in errore, o uno dei due essere corretto, ma solo "per caso", nel senso che in realtà la motivazione dell'evangelista non era una tradizione corretta, ma una scelta teologica. :555.gif:

CITAZIONE (Hard-Rain @ 21/10/2013, 09:04) 
Attenzione però perchè Marco 14,1-2 dice:

[1]Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. [2]Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».

Da qui sembra che sia stato ucciso prima della festa di Pasqua...

Beh, queste sono intenzioni però. Secondo Marco rimangono tali anche perchè sono collocate prima della proposta di Giuda di tradimento. Quindi a me non sembra proprio quello che dici...

CITAZIONE (Hard-Rain @ 21/10/2013, 09:04) 
E in effetti condannare a morte una persona proprio il giorno di Pasqua o durante gli Azzimi mi sembra una bella fesseria politica. Anche l'episodio di Barabba sembra collocato ad arte: c'è una misnhà (o ghemarà, ora non ricordo) che parla del rilascio in extremis di un carcerato per poter mangiare la Pasqua: che senso avrebbe liberare il prigioniero dopo?

Ma soprattutto, che senso avrebbe liberare un prigioniero da parte dell'impero che nella migliore delle ipotesi "si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio"? Secondo me, seguendo il buon Bart Ehrman, dobbiamo quantomeno dubitare della storia di Bar-abba. E anche ci fosse stata questa tradizione da parte dell'impero e ne dubito, come poteva tra tutti i prigionieri riguardare sia un prigioniero catturato il giorno stesso e che stava per essere crocefisso con l'accusa, ancorchè presunta, di essersi dichiarato "Re dei Giudei" (Pilato si sarebbe auto-ridicolizzato e avrebbe ridicolizzato pure Roma agli occhi dei giudei riconoscendone la colpevolezza e rilasciandolo alla velocità della luce) che un prigioniero insurrezionalista chiamato Jesus Barabbas che significa casualmente Gesù "figlio del padre" e che i giudei scelgono come sceglieranno in futuro l'insurrezione? Secondo me è rischioso utilizzarlo come dato storico.

Sul calendario alternativo non saprei.

Ciao,

Edited by Nirodh27 - 21/10/2013, 12:14
 
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Hard-Rain
view post Posted on 21/10/2013, 11:16     +1   +1   -1




QUOTE
E anche ci fosse stata questa tradizione da parte dell'impero e ne dubito, come poteva tra tutti i prigionieri riguardare sia un prigioniero catturato il giorno stesso e che stava per essere crocefisso con l'accusa, ancorchè presunta, di essersi dichiarato "Re dei Giudei" (Pilato si sarebbe auto-ridicolizzato e avrebbe ridicolizzato pure Roma agli occhi dei giudei riconoscendone la colpevolezza e rilasciandolo alla velocità della luce) che un prigioniero insurrezionalista chiamato Jesus Barabbas che significa casualmente Gesù "figlio del padre" e che i giudei scelgono come sceglieranno in futuro l'insurrezione?

Ma Barabba era stato catturato il giorno stesso? Se non ricordo male non è precisato da Marco in quali circostanze di rivolta fu messo in carcere. Nessuno ha identificato con precisione a quale στασις pensasse Marco, l'unica certezza è che gli antepone l'articolo (η στασις).

A parte questo, non è affatto certo che si chiamasse Gesù Barabba (vedi la questione filologica) e men che meno che bar Abba significhi "figlio del Padre" nel senso di "figlio di Dio", anzi, per la verità, in aramaico non si conosce una espressione del genere; potrebbe benissimo trattarsi di un semplicissimo patronimico: in letteratura sono infatti noti persino degli Abba bar Abba...

QUOTE
come poteva tra tutti i prigionieri riguardare sia un prigioniero catturato il giorno stesso e che stava per essere crocefisso con l'accusa, ancorchè presunta, di essersi dichiarato "Re dei Giudei"

Pilato non era convinto della colpevolezza di Gesù, almeno da un p.to di vista letterario e questo ce lo dice chiaramente Mc. 15,14-15 (cfr. le divagazioni di Luca).

Ad ogni modo questo aspetto che tu evidenzi non è più curioso di uno che viene processato e accusato in pieno periodo pasquale dal sommo sacerdote e dal suo entourage. Ho anche molti dubbi che il συνεδριον di cui si parla fosse "il Sinedrio", onestamente. E' infatti ben noto il significato della parola greca "συνεδριον" in greco.

P.S.: anche dall'estrema fretta e urgenza di tutto il processo e della condanna a me pare di leggere la prossimità a un periodo relativamente lungo (la Pasqua e gli Azzimi secondo il calendario di Gerusalemme), in cui sarebbe stato difficile per motivi politici e di purità rituale giudicare e accusare una persona.

E' chiaro che l'ipotesi dei diversi calendari religiosi è appunto una ipotesi (intendiamoci: i calendari diversi esistevano, che Gesù abbia utilizzato uno di essi è difficile se non impossibile provarlo). Ad ogni modo, noto che per Giovanni Battista si ammettono contaminazioni "essene" o addirittura "qumraniche", anche da parte di autorevoli storici e/o biblisti, potrebbe essere stato così anche per Gesù, che del Battista per un certo periodo fu seguace.
 
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view post Posted on 21/10/2013, 12:06     +1   -1
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QUOTE (Nirodh27 @ 21/10/2013, 10:51) 
Grazie Talità, anche se "dovendo" scegliere tra le 2 propendo ancora per Marco

Tuckett e Meier portano i loro buoni motivi per preferire Giovanni, ti consiglio di dare una letta almeno a Tuckett per capire i problemi e le contraddizioni del testo di Marco (già in parte evidenziati da Hard Rain).

Mi documenterò per capire chi eventualmente preferisca Marco e per quali ragioni. Il tuo argmento "teologico" nei confronti di Giovanni è - da solo - un pò debole, perché (a parte quanto già fatto presente da Tuckett) la teologia la trovi ovunque in ogni vangelo.

La discussione relativa alla storicità dell'episodio del rilascio di Barabba è qui un pò OT, ma se non ricordo male lo abbiamo già discusso in qualche altro thread. Personalmente ritengo che esistano interessanti esempi, sia in ambito romano che giudaico, tali da poter ritenere storicamente plausibile il rilascio per acclamationem di un prigioniero da parte di Pilato in prossimità della Pasqua.
Questo a prescindere dal fatto che Ehrman abbia ragione o meno riguardo all'effettiva storicità dell'episodio di Barabba, che potrebbe essere un espediente dell'evangelista per allontanare dai Romani la reponsabilità della condanna.

Ciao,
Talità
 
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34 replies since 13/10/2013, 12:14   1438 views
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