Studi sul Cristianesimo Primitivo

persecuzioni dei cristiani

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/5/2009, 12:34     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Member
Posts:
1,826
Reputation:
+7

Status:


Frazer è stato una pietra miliare, ma la sua metodologia è da decenni ben nota: basarsi su fonti di seconda mano e non su fonti dirette.
I cosidetti "mitologi del cristianesimo", che di antichistica sanno ben poco, fanno come Frazer: copiano libri che parlano di miti antichi (possibilmente ottocenteschi), ma non saprebbero mai mostrare dove, nella letteratura antica, si possa rinvenire quello che essi affermano.
Comunque questo uso acritico del comparativismo selvaggio viene da una non conoscenza di quello che si fa oggi nelle università: come si può usare fonti del genere dopo tutta l'acqua che è passata sotto i ponti nella storia delle religioni? Sono cose che spiegano persino ai corsi per le lauree triennali. Certe volte la gente che porta discorsi del genere si qualifica immediatamente...
 
Top
raptork9
view post Posted on 21/5/2009, 12:43     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 21/5/2009, 11:53)
Anche il caso di Buddah è sbagliato, la donna divenne vergine, ma dopo il parto... Così spiegano, almeno, i buddisti che conoscono davvero quella religione.

C'è anche Mitra "nato da una vergine", in effetti spunta fuori da una roccia (già adulto!).
Cordiali saluti.


CITAZIONE (Hard-Rain @ 21/5/2009, 12:13)
Sarebbe una testimonianza straordinaria che contribuirebbe a inserire Gesù e il movimento protocristiano nel suo ambiente più naturale.

Peccato che per quello che ne so io, l'identificazione dei versi non è così chiara a causa dello stato di conservazione.
Cordiali saluti.
 
Top
view post Posted on 21/5/2009, 12:52     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Member
Posts:
1,826
Reputation:
+7

Status:


CITAZIONE
"…nel giorno del sangue, si piangeva per Attis, sulla sua effigie che veniva poi sepolta… ma, al cader della notte, la mestizia dei fedeli si mutava in allegrezza. Una luce
brillava subitamente nelle tenebre, si apriva il sepolcro, il dio era risorto dai morti… il mattino seguente, 25 marzo, considerato l'equinozio di primavera, la divina
resurrezione veniva celebrata con esplosioni di
gioia…" (J. G. Frazer, Il ramo d'oro, Newton Compton,
1992).

Hai citato l'edizione de "Il Ramo d'oro" della Newton, vediamo cosa questa edizione dice nell'introduzione al testo:

"Resta pienamente valida l’avvertenza fatta nella Encyclopaedia Britannica, sotto la voce Frazer: “le informazioni di Frazer in materia etnologica erano di seconda mano e spesso inesatte (…) Questo intreccio di temi differenti e spesso contrastanti si sviluppa poi, in funzione di una sorta di comparativismo selvaggio che costantemente destorifica i materiali e le osservazioni e tutto ricompone in un limbo metodologico, entro il quale l'autore si sente legittimato a porre sullo stesso piano un rito dell'India antica, un costume folklorico della Scozia, un testo medievale e paralleli formali originati nelle più diverse etnie della superficie terrestre e ricavati dalle relazioni etnologiche dei viaggiatori. E perciò diviene destramente puntuale ed illuminante la dura osservazione che avanzava Ruth Benedict nel 1944 sull’intera opera di Frazer: “Opere come il Ramo d’oro e i normali volumi di etnologica comparata sono esami analitici di elementi separati e ignorano tutti gli aspetti dell’integrazione culturale… sono illustrati da particolari di comportamento scelti indiscriminatamente dalle culture più diverse, e il risultato finale dell’esposizione è una specie di mostro di Frankenstein con un occhio destro preso dalle isole Figi, un occhio sinistro dall’Europa, una gamba dalla Terra del Fuoco e una da Tahiti, e dita della mani e piedi da regioni ancora più diverse”(Ruth Benedict, Patterns of Culture, Boston, 1934, tad. It. Modelli di cultura, Milano, 1960, p. 54 e ss.)” (pp. 8.11)

In particolare sulla teoria degli dèi che muoiano e risogono l’introduzione precisa:

“[CI sono] indebite escursioni nel mondo antico e in altri ambito folklorici ed etnologici, discorso polimorfo che contiene una superata teorie sulle strutture della magia, una discussione sul culto degli alberi, ispirata principalmente al Mannhardt, un’analisi della diffusione e funzione dei tabù e un’abbondante rilettura di ben note figure divine del mondo mediterraneo, Adone, Attis, Osiride, Iside Dioniso Demetra e Persefone, riconsiderate, seconda una diffusa ipotesi ottocentesca, come epifanie locali di una divinità dei cereali morente e rinascente in rapporto ai ritmi stagionali. “ (p.11)

Per questo sconvolge vedere citate così a caso, e così ingenuamente, teorie che chiunque abbia studiato storia delle religioni sa perfettamente a che scuola e a quale temperie culturale appartengano….
 
Top
view post Posted on 21/5/2009, 13:18     +1   -1
Avatar

Bibliothecarius Arcanus

Group:
Moderatore
Posts:
759
Reputation:
+6
Location:
Bibliotheca Sancti Petri

Status:


CITAZIONE (Polymetis @ 21/5/2009, 13:52)
CITAZIONE
"…nel giorno del sangue, si piangeva per Attis, sulla sua effigie che veniva poi sepolta… ma, al cader della notte, la mestizia dei fedeli si mutava in allegrezza. Una luce
brillava subitamente nelle tenebre, si apriva il sepolcro, il dio era risorto dai morti… il mattino seguente, 25 marzo, considerato l'equinozio di primavera, la divina
resurrezione veniva celebrata con esplosioni di
gioia…" (J. G. Frazer, Il ramo d'oro, Newton Compton,
1992).

Hai citato l'edizione de "Il Ramo d'oro" della Newton, vediamo cosa questa edizione dice nell'introduzione al testo:

"Resta pienamente valida l’avvertenza fatta nella Encyclopaedia Britannica, sotto la voce Frazer: “le informazioni di Frazer in materia etnologica erano di seconda mano e spesso inesatte (…) Questo intreccio di temi differenti e spesso contrastanti si sviluppa poi, in funzione di una sorta di comparativismo selvaggio che costantemente destorifica i materiali e le osservazioni e tutto ricompone in un limbo metodologico, entro il quale l'autore si sente legittimato a porre sullo stesso piano un rito dell'India antica, un costume folklorico della Scozia, un testo medievale e paralleli formali originati nelle più diverse etnie della superficie terrestre e ricavati dalle relazioni etnologiche dei viaggiatori. E perciò diviene destramente puntuale ed illuminante la dura osservazione che avanzava Ruth Benedict nel 1944 sull’intera opera di Frazer: “Opere come il Ramo d’oro e i normali volumi di etnologica comparata sono esami analitici di elementi separati e ignorano tutti gli aspetti dell’integrazione culturale… sono illustrati da particolari di comportamento scelti indiscriminatamente dalle culture più diverse, e il risultato finale dell’esposizione è una specie di mostro di Frankenstein con un occhio destro preso dalle isole Figi, un occhio sinistro dall’Europa, una gamba dalla Terra del Fuoco e una da Tahiti, e dita della mani e piedi da regioni ancora più diverse”(Ruth Benedict, Patterns of Culture, Boston, 1934, tad. It. Modelli di cultura, Milano, 1960, p. 54 e ss.)” (pp. 8.11)

In particolare sulla teoria degli dèi che muoiano e risogono l’introduzione precisa:

“[CI sono] indebite escursioni nel mondo antico e in altri ambito folklorici ed etnologici, discorso polimorfo che contiene una superata teorie sulle strutture della magia, una discussione sul culto degli alberi, ispirata principalmente al Mannhardt, un’analisi della diffusione e funzione dei tabù e un’abbondante rilettura di ben note figure divine del mondo mediterraneo, Adone, Attis, Osiride, Iside Dioniso Demetra e Persefone, riconsiderate, seconda una diffusa ipotesi ottocentesca, come epifanie locali di una divinità dei cereali morente e rinascente in rapporto ai ritmi stagionali. “ (p.11)

Per questo sconvolge vedere citate così a caso, e così ingenuamente, teorie che chiunque abbia studiato storia delle religioni sa perfettamente a che scuola e a quale temperie culturale appartengano….

aggiungerei a questo proposito allora anche la chiosa finale del Di Nola (mica un Cascioli qualsiasi!):
"cadono nel museo delle ipotesi teoriche storico-religiose le contrastanti proposte interpretative avanzate dall'autore" (p. 13)
 
Top
view post Posted on 22/5/2009, 00:25     +1   -1
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Member
Posts:
8,394
Reputation:
0
Location:
Gotham

Status:


CITAZIONE (Polymetis @ 21/5/2009, 13:34)
Frazer è stato una pietra miliare, ma la sua metodologia è da decenni ben nota: basarsi su fonti di seconda mano e non su fonti dirette.
I cosidetti "mitologi del cristianesimo", che di antichistica sanno ben poco, fanno come Frazer: copiano libri che parlano di miti antichi (possibilmente ottocenteschi), ma non saprebbero mai mostrare dove, nella letteratura antica, si possa rinvenire quello che essi affermano.
Comunque questo uso acritico del comparativismo selvaggio viene da una non conoscenza di quello che si fa oggi nelle università: come si può usare fonti del genere dopo tutta l'acqua che è passata sotto i ponti nella storia delle religioni? Sono cose che spiegano persino ai corsi per le lauree triennali. Certe volte la gente che porta discorsi del genere si qualifica immediatamente...

Al solito Poly , il tuo discorso non fa una grinza, ma poi bisogna anche mettersi a leggere gli studiosi , che sono partiti da Frazer , e superandolo come metodologia , ne hanno però avallato l' operato.


Il campo è immenso.

Partiamo con esempi casalinghi

cit da raptor

C'è anche Mitra "nato da una vergine", in effetti spunta fuori da una roccia (già adulto!).
Cordiali saluti.


zio ot

Bene partiamo da Frazer e da Mithra petrogenito , e focalizziamo : come nasce il Mithraismo romano ? , Molti studiosi moderni ad es , Gervers , Hansman , Dahlinger
vedi

Misteria Mithrae , Atti del convegno di Roma 1978 pag 579 , 601 , 793 nell' ordine pensano esplicitamente a una derivazione dal mito di Deucalione

http://it.wikipedia.org/wiki/Deucalione_(Prometeo)

quando le pietre gettate all' indietro , antico gesto di esorcismo per un " rito dipassaggio " sono il collegamento alle

PETRAE GENITRICI DEL (M. J.

Vermaseren, Corpus Inscriptionum et Monumentorum Religionis
Mithriacae,
REPERTI 1743 E 1674

allora , ci vuol poco a individuare la madre terra trasformata in roccia RINNOVATA,

e il rinnovamento tra gli antichi sta per Verginità della terra primeva ,

da cui poi sorge Mithra.

Hansman , da quell' attento studioso del comparativismo come sempre ha dimostrato di essere , pone l'accento su come differenza tra corpo fisico di madre vergine e madreterraroccia vergine non esista agli effetti di una pratica cultuale localizzabile nel contesto storico di Roma inizio E.V.




PROSEGUIAMO


cit da Rain


Anche il caso di Buddah è sbagliato, la donna divenne vergine, ma dopo il parto... Così spiegano, almeno, i buddisti che conoscono davvero quella religione.


zio ot

ancora il problema di Maria vergine ?

allora , rimaniamo nei paraggi :

Justinus , il dialogo con trifone la prima apologia

: Dialogo cap 67 n 2 , e 1 Apologia XXII n 5

dove chiaramente Trifone afferma che il mito della verginità di Maria viene dal mito di Perseo :

andiamo allora a leggere i testi archetipi che riguardano Perseo :


( da un mio vecchio post )

Giustino si arrabbia come un toro con Trifone , e attribuisce ai Malvagi Demoni , il fatto che ci fosse un Dio nato da una vergine prima di Cristo.

Eppure Perseo accusa una caratteristica comune ad altre figure dell'antichità classica, ad es Eracle, anche se nel suo caso la " notizia" ha più il carettere di un gossip,

Ma , mi domando , caro Rain, che libri aveva a disposizione Giustino ? Esiodo e Ferecide in versione completa ? Aveva letto Callimaco , Pindaro e Apollodoro ? Magari si incontrava con Igino in qualche taverna dell' Impero , e , tra boccali di vino , leggevano Euripide ?

Sarebbe intanto magnifico ricostruire scene di Roma dove Justinus si muoveva.

http://consulenzaebraica.forumfree.net/?t=30884718&st=15


e tutti gli studiosi moderni, a cominciare da Karoly , parlano della nascita virginale di Perseo.


Frazer rimane una base da cui partire , ma su ogni dato è necessario mettere a fuoco le derivazioni precise dai testi Archetipi.

Ci vorrebbe un 3d per ogni singolo dettaglio di ogni singolo mito.

Se ci state sono pronto.

Vi dimostro che Frazer non si è affatto sbagliato.

Way, se vuoi invitare anche l' alfiere Alfonso Di Nola , pobrebbe essere l' occasione per una bella rimpatriata.


zio ot :mf_bookread.gif:

Edited by barionu - 22/5/2009, 15:05
 
Top
Hard-Rain
view post Posted on 22/5/2009, 06:57     +1   -1




Frazer è stato importante ma attualmente è iper-superato a causa dei suoi metodi di ricerca vecchi e non più conformi. Inoltre nelle sue ricerche era anche molto fazioso e aveva una spiccata propensione a citare soltanto i dati che erano coerenti con le sue ipotesi di lavoro. Parola di un mio amico antropologo culturale (non particolarmente religioso).
 
Top
claudia1
view post Posted on 29/10/2013, 09:50     +1   -1




Perché i cristiani subirono feroci persecuzioni?
 
Top
186 replies since 19/4/2009, 21:32   2971 views
  Share