Lino sembra che noi abbiamo una particolare predisposizione a non capirci, rimaniamo ai fatti:
Tu dici:
CITAZIONE
non vuol per forza di cose voler dire che tutti quei fatti siano realmente accaduti in quel preciso modo.
Non é che non sono accaduti in quel preciso modo, non sono mai accaduti, è diverso. E se un fatto non è mai accaduto non hai altra alternativa che dare un altro significato ai testi, ma a questo punto "scollati" da ogni contesto "reale", come cappuccetto rosso.
Ho sentito mille volte ogni volta che nei testi c'è un problema di riscontro storico dire che:
la Bibbia non é un testo storico, errori geografici,
la Bibbia non è un testo di geografia, pacchiani errori astronomici,
la Bibbia non é un testo di astronomia, ecc... , salvo quando si trova una lapide di Pilato allora improvvisamente i testi diventano storici, ma quale storicità attestano?
Sempre quella degli altri, a stento abbiamo qualche riscontro di Gesù e Giacomo suo fratello, per il resto dei personaggi si tratta di fonti tardive, quando non propriamente inventate,
ma allora che cosa racconta questo testo?
Racconta l'epica veterotestamentaria e le rielaborazioni neotestamentarie dipendenti dalla prima, quasi tutti gli avvenimenti sono frutto di rielaboarzioni dei seguaci di Gesù e non si sono mai verificati così come vengono descritti, usavano metafore per trasmettere un messaggio che mirava "al cuore" e non alla "ragione" nella convinzione di narrare le vicende di una divinità.
CITAZIONE
Questo può accadere anche se quell'autore è perfettamente sincero e in buona fede e non un intenzionale bugiardo e ciarlatano: può succedere che i testimoni che hanno trasmesso i racconti da cui Luca ha raccolto informazioni abbiano avuto percezioni errate o abbiano avuto ricordi confusi e
Ma non si tratta di dare del ciarlatano a nessuno, semplicemente sbagliano, magari loro erano convinti di quello che scrivevano, ma avevano una visione Gesuanocentrica e questo ha inficiato ogni riscontro, dai testi si possono ricavare morali, ecc... dare significati "soteriologici" alla nascita di Gesù, così come da loro descritta, ma semplicemente il fatto non sussiste,
capisci quale è il problema? Tu puoi costruire la più grande esegesi di questo mondo, ma se è "scollegata" dalla realtà diventa favola, mitologia, se vuoi speranza, sogno, ma è un inganno e l'uomo ha un disperato bisogno di essere letteralmente ingannato sull'aldilà vuole qualcuno che lo rassicuri che anche dopo vivrà lui, i suoi cari, dio, gli angeli, ecc... è bella l'idea, ma utopica, non riconoscere questo significa essere dei sognatori, anche se mi rendo conto che i sogni sono necessari all'uomo proprio come bisogno e l'idea di un dio che ti è vicino e ti sostiene risponde a questa esigenza.
CITAZIONE
naturalmente si può pensare che i racconti nel passaparola si siano un po' modificati
Certamente, ma quante cose sono state allora modificate?
La risurrezione per esempio?
Entri in un terreno scivoloso se segui queste affermazioni, io ti sto mettendo di fronte delle scelte da operare credere o meno che si tratti di fatti "storici" e devi scegliere prima o poi non puoi rimanere nel limbo (tra l'altro abolito, quando si dice i tempi cambiano), questo va bene per una fase di transizione, ma poi bisogna pur prendere una posizione.
CITAZIONE
ho solo ricordato che lo studio dei testi antichi deve presupporre certi metodi e conoscenze condivise.
Che vuole dire "condivise"? Accettare le stron...te proposte come soluzioni attraverso dei criteri "metereopatici" per puntellare dei testi che (come gli altri) sono manchevoli in svariati punti, con l'aggravante che hanno la pretesa di veicolare una divinità?
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Ti consiglio di evitare di usare la parola "esegesi" come sinonimo di "interpretazione improbabile di un testo" o "traduzione errata di un testo".
Lino ti ringrazio per il suggerimento, ma non c'é un copyright interpretativo sul termine, per cui la uso come mi sono convinto,
l'esegesi è la madre di tutti i mali nelle sacre scritture, perché riduce tutto ad una reinterpretazione continua, una cosa per tutte le stagioni (un pò come certi politici), io dico basta a queste stronz... te,
non siamo più entità "passive" che hanno bisogno dello spauracchio dell'inferno per credere in dio o di comportarci bene perché lo vuole dio, possiamo farlo da soli questo, senza nessun pedagogo che ci venga a spiegare cosa dicono i testi da loro ritenuti sacri, basta ingerenze in nome di dio, dico basta mi sono rotto di tutte le fandonie dalle mille traduzioni possibili, del resto delle incertezze e del probabile, azz non c'é una cosa dico una cosa limpida nei testi, sono solo personaggi messi su dei manoscritti, possibile che ancora non si sia compreso tutto questo?
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Ti consiglio poi di approfondire un po' lo studio della ricerca storica delle fonti antiche e vedrai che questo problema è comunissimo ma non per questo diciamo che nulla di ciò che hanno scritto è storico.
Per l'ennesima volta ti ribadisco che concordo con questo, ma c'é una grossa differenza tra un testo "storico" e basta e la "parola di dio", da ogni parte che provenga.