Studi sul Cristianesimo Primitivo

Il tradimento di Giuda, "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto..." (Mt 7,7)

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simonstudion
view post Posted on 26/1/2009, 11:33     +1   -1




Buongiono amici
sono Carpeoro e vengo alle risposte che mi sono state sollecitate.
HIRAM
Il simbolo è preesistente, nella tradizione massonica, alla riforma di Anderson citata.
Ne abbiamo traccia per sottintesi nel più antico testo massonico rituale esistente, il Poema Regio, che risale al 1200 circa e che, probabilmente, riporta tradizioni più antiche, e poi vene apertamente citato nel 1400, nel Manoscritto di Cooke.
leggi link
http://www.massoneriascozzese.it/documenti...us_tradotto.pdf
http://www.zen-it.com/mason/documenti/cooke.htm
Nella tradizione biblica Hiram Abiff è il fonditore dei costruttori del re di Tiro, che parimenti si chiama anche lui Hiram.
Viene citato come appartenente alla tribù di Neftali, tribù evidentemente dall'etimo e dalle fonti, di sangue misto, fenicio, egizio ed ebraico.
Le conclusioni potete trarle da soli, vsto che anche nlla mitologia greca Chirone, stesso etimo, ha un ruolo particolare ...
In ogni caso stiamo parlando della discendeza di Tubalcain dal punto di vista biblico.
GIUDA
Il revisionismo della posizione dell'Iscariota appare esplicitamente, prima era stato solo accennato in qualche testo di Nag-Hammadi, nell'opera fondamentale di Thomas De Quiney
GIUDA ISCARIOTA
COSA SAPPIAMO VERAMENTE DI GIUDA? AVEVA UN PROGETTO POLITICO PER GESU'?
Edito in Italia da IBIS. Collana: MINIMALIA, Pubblicazione: 09/2007, ISBN-13: 9788871642345
In ogni caso troverete informazioni molto interessanti nel testo L'ultima Cena degli Esseni di Mons. Canciani, editore Atanor, testo nel quale il prelato, nei limiti del suo vincolo, pone delle ipotesi di assoluto interesse per chi voglia approfondire.
Per linolista
Non sono in grado di rispondere sulla tua precedente collaborazione con Hera perchè avvenuta in epoca in cui non ne ero nè collaboratore, nè tanto meno, ome oggi, direttore, comunque oggi la rivsta è molto cambiata, lascio a chi la legge di giudicare se in meglio o in peggio, e la mia linea è che sia, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, scevra di ogni poszione dogmatica o preconfezionata, ed a disposizione, anche per la pubblicazione, per la ricerca di tutti, indipendentemente dalle tesi propugnate, purchè esposte nel rispetto e nella tolleranza delle altrui opinioni.
Quindi se vuoi puoi stabilire un contatto diretto con me al telefono della redazione o alla mia mail pubblicata sotto l'editoriale della rivista.
L'unico limite che ho imposto è quello di pubblicare ricerche e non predicazioni o messaggi messianici, perchè nella mia linea editoriale non sono ricompresi nè profeti, nè negromanti.
Indipendentemente dalle mie convinzioni ho estremo rispetto per la Fede, per tutte le fedi, ma professo questa regola:
Quando l'uomo possiede la fede trattasi di religione, quando la fede possiede l'uomo trattasi di setta.
E per queste ultime su Hera non ci sarà, finchè io ne rimarrò direttore, alcuno spazio.
Cordialmente
Carpeoro

Edited by simonstudion - 26/1/2009, 11:54
 
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linolista
view post Posted on 27/1/2009, 18:39     +1   -1




CITAZIONE
CITAZIONE (simonstudion @ 26/1/2009, 11:33)
Buongiono amici
sono Carpeoro e vengo alle risposte che mi sono state sollecitate.
HIRAM
Il simbolo è preesistente, nella tradizione massonica, alla riforma di Anderson citata.
Ne abbiamo traccia per sottintesi nel più antico testo massonico rituale esistente, il Poema Regio, che risale al 1200 circa e che, probabilmente, riporta tradizioni più antiche, e poi vene apertamente citato nel 1400, nel Manoscritto di Cooke...

GIUDA
Il revisionismo della posizione dell'Iscariota appare esplicitamente, prima era stato solo accennato in qualche testo di Nag-Hammadi, nell'opera fondamentale di Thomas De Quiney...

Per linolista
Non sono in grado di rispondere sulla tua precedente collaborazione con Hera perchè avvenuta in epoca in cui non ne ero nè collaboratore, nè tanto meno, ome oggi, direttore, comunque oggi la rivsta è molto cambiata, lascio a chi la legge di giudicare se in meglio o in peggio, e la mia linea è che sia, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, scevra di ogni poszione dogmatica o preconfezionata, ed a disposizione, anche per la pubblicazione, per la ricerca di tutti, indipendentemente dalle tesi propugnate, purchè esposte nel rispetto e nella tolleranza delle altrui opinioni.
Quindi se vuoi puoi stabilire un contatto diretto con me al telefono della redazione o alla mia mail pubblicata sotto l'editoriale della rivista.
L'unico limite che ho imposto è quello di pubblicare ricerche e non predicazioni o messaggi messianici, perchè nella mia linea editoriale non sono ricompresi nè profeti, nè negromanti...

Egregio amico Carpeoro, non ho capito il tenore di questo tuo intervento sul presente post. Io non avevo chiesto nessuna risposta da parte tua anche perché, perdonami l'ignoranza, non ti conosco. Semplicemente avevo citato un articolo comparso sul n.ro 39 di Hera, marzo 2003 a firma di Giancarlo Gianazza. Un articolo che (non fui io a stimolarlo, ne hanno pubblicati a decine in altre riviste, libri, quotidiani e siti Internet) trattava la tesi Lindoskoog-Lista, la quale identifica nella Primavera di Botticelli l'Eden della Divina Commedia di Dante:
http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep6/ep6-lista.htm
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-bottic.htm
http://www.cristianosias.it/index_Ilfoglio1.pdf
http://www.cristianosias.it/index_Ilfoglio2.pdf

Riguardo il tuo commento, che ho giudicato un po’ scostante per le clausole di pubblicazione che hai inopportunamente citato, potrai dedurre dai link citati che io non m'interesso né di negromanzia né di profezie, sin dalla precedente direzione della tua rivista. Né, aggiungo, avevo inteso stabilire alcun contatto con te o con Hera, che nemmeno sapevo fosse ancora in vita. Semplicemente stavo, così come uso per metodo di confronto dialettico, ragionando in rete.

Tornando agli argomenti seri - per recuperare un rapporto cordiale e proficuo tra noi - io so bene che il Manoscritto di Cooke della massoneria operativa del '400 cita il nome di Hiram. Tu sei certo, però, che esso citi il mito di Hiram, cioè quello dell'assassinio del maestro riportato nei testi della massoneria speculativa? A me non risulta, nel commento precedente io mi riferivo al mito dell’assassinio, non al semplice nome che, essendo biblicamente attestato, di sicuro sarà stato ripetuto numerose volte. Verifica tu, se la cosa è nei temi di tuo attuale interesse. Quando me ne curai io, prima di pubblicare il mio “Raimondo di Sangro”, non mi sembrò.

Su Giuda, invece, che molto più m'intriga di Hiram, siamo quasi d'accordo, nel senso che citando Thomas De Quincey ti sei sintonizzato con la mia tesi sulle motivazioni del tradimento. De Quincey suppose che Giuda, con la delazione, intese obbligare Gesù Cristo a manifestare la propria divinità, al fine di scatenare una rivolta contro i romani. De Quincey, però, semplicemente formulò l’ipotesi, senza suffragarla con alcuna indagine ermeneutica, senza alcun elemento di prova deducibile dai testi evangelici. Un’intuizione, quindi, che agli occhi degli esoterici apparve meno affascinante delle tesi di Runeberg, Borges e dell'ultimo vangelo apocrifo pubblicato dalla National Geographic a cura di Herbert Krosney, il quale per la verità molto si discosta da de Quincey. Per onorare il tuo intervento, in ogni caso, inoltrerò tra qualche giorno, non appena potrò liberarmi da impegni di lavoro incombenti, una sintesi non negromantica, anzi cerebro-mantica, della dimostrazione dell’ipotesi di Thomas De Quincey. Sarò molto lieto di ricevere un tuo parere.

Edited by linolista - 27/1/2009, 18:55
 
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simonstudion
view post Posted on 27/1/2009, 23:14     +1   -1




Caro Lino Lista,
la parte della risposta a te destinata era la seconda, cioè quella contrassegnata dal tuo nome, mentre la prima era destinata a chi mi ha rivolto delle specifiche domande sulla figura di Hiram e cioè Barionu.
Comunque riguardo alla citazione nel manoscritto Cooke, io, di Hiram coinvolti nella costruzione del Tempio di Salomone, ne conosco uno solo.
L'altro il re di Tiro, nella Bibbia è citato, ma non è coinvolto nella costruzione.
Il problema dell'assassinio è più complesso: esiste la teoria che la vittima sottintesa non sia Hiram, ma questa decodifica è resa ancora più difficile dalla circostanza che il grado d maestro nella sua interezza e attualità non esiste nella tradiione costruttoria operativa ed originaria delle gilde medievali.
E comunque definire Hiram, sotto il profilo simbolico, un "semplice fonditore di metalli" non mi trova d'accordo specificamente sull'aggettivo: come ha insegnato Mircea Eliade l'arte di fondere i metalli è tutt'altro che semplice nel suo simbolismo.
Ma visto che l'argomento non è in discussione tra noi vado oltre.
Ovviamente, non conoscendoti in alcun modo, non potevano essere a te rivolte le indicazioni editoriali espicitate, (tutt'altro che inopportunamente credimi, proprio perchè non rivolte a te) sempre necessarie in ragione del fatto che questa discussione è pubblica non privata tra di noi. Ragionando in rete, come dici tu, no?
Non ho mai affermato nè esplicitamente, nè per sottinteso o allusione che tu avessi inteso prendere contatto con la rivista che dirigo e che fortunatamente non solo è in vita, ma è in piena salute.
Riguardo a De Quincey, mi ha sempre affascinato la circostanza che abbia formulato la sua ipotesi senza mostra di conoscere la poco diffusa confutazione da inquisitore d'ufficio di Ireneo di Lione, nè tantomeno il manoscritto del Vangelo apocrifo che porta il nome dell'Iscariota, pubblicato solo qualche anno fa.
La parziale dissonanza dall'antico manoscritto, dove esiste quasi una concertazione del tradimento tra il Cristo e Giuda, mentre nell'opera del De Quincey l'Iscariota è un utopista provocatore al limite dell'anarchia, (che cominciava ad essere in voga all'epoca dell'autore), farebbe propendere per una pura ispirazione letteraria.
Ma i frequenti canali sotteranei di certe conoscenze e di certe dottrine, lasciano qualche perplessità...
Peraltro sono in attesa di ricevere dall'Inghilterra una biografia particolarmente documentata dell'autore, quelle italiane che ho letto le ho trovate lacunose e distratte, per carpire qualche indizio, ad esempio sulle frequentazioni che a volte dicono tanto ...
Resto in attesa, quindi, della tua sintesi, e nel contempo ti prometto di aggiornarti quando riceverò la suddetta opera.
A proposito in questo chilometrico link, verso la fine:
http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.it/a...i.html#comments
te ne dicono di tutti i colori e ti sfidano anche a rispondere, ma credo che tu non abbia tempo da perdere.
Nè io, nè tu, a quanto vedo siamo stimati dalla setta dell'Amaroli e questo provoca un respiro di sollievo, con un pizzico di soddisfazione, almeno da parte mia.
Riguardo agli accidenti che ci tirano, consentimi, una tantum, di essere un po' negromante, proprio io (sic!), e di citare la gloriosa Scuola Medica Salernitana:
Terque, quaterque testiculis tactis, omnia mala fugantur!
Cordialmente
Carpeoro
 
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linolista
view post Posted on 28/1/2009, 00:07     +1   -1




[QUOTE]
CITAZIONE (simonstudion @ 27/1/2009, 23:14)
Caro Lino Lista...
Riguardo a De Quincey, mi ha sempre affascinato la circostanza che abbia formulato la sua ipotesi senza mostra di conoscere la poco diffusa confutazione da inquisitore d'ufficio di Ireneo di Lione, nè tantomeno il manoscritto del Vangelo apocrifo che porta il nome dell'Iscariota, pubblicato solo qualche anno fa.
La parziale dissonanza dall'antico manoscritto, dove esiste quasi una concertazione del tradimento tra il Cristo e Giuda, mentre nell'opera del De Quincey l'Iscariota è un utopista provocatore al limite dell'anarchia, (che cominciava ad essere in voga all'epoca dell'autore), farebbe propendere per una pura ispirazione letteraria.
Ma i frequenti canali sotteranei di certe conoscenze e di certe dottrine, lasciano qualche perplessità... Peraltro sono in attesa di ricevere dall'Inghilterra una biografia particolarmente documentata dell'autore, quelle italiane che ho letto le ho trovate lacunose e distratte, per carpire qualche indizio, ad esempio sulle frequentazioni che a volte dicono tanto ...

Ero affaccendato a spedire mail di progetti PON, ho colto la tua quasi a volo e ti rispondo subito. Ti ringrazio della pacata delucidazione relativa ai fatti negromantici caro simonstudion, sei un signore.
In relazione agli "esoterici" della tua segnalazione, ho dato uno sguardo. Molto divertenti. Hanno citato un mio riservatissimo blog ma io non ho mai posseduto un blog: hanno letto qualcosa di mio pubblicato nel sito della rivista Episteme o in italyday.net/ o altrove e lo hanno confuso con un blog personale!
Beh, considerato che sei così interessato all'argomento, in attesa che io sintetizzi in una decina di righe di "logica matematica" la mia tesi relativa a Giuda, quando avrai un po' di tempo potrai dare uno sguardo a questo:
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/In_difesa_di_Giuda.pdf
E' una prima versione di qualche anno fa, che successivamente ho ampliato e corretto in alcune imperfezioni al fine di inserirla nel mio prossimo libro che si chiama "Connessioni". De Quincey non è citato perché quando scrissi l'articolo ancora non avevo letto la sua ipotesi. L'approccio mio allo studio, comunque, è diverso da quelli normalmente diffusi ai nostri tempi: per me soltanto quello che è scritto nel testo ha valenza di informazione. I dati esterni al testo sono da considerarsi condizioni al contorno, contestualizzazioni, verifiche.
Buona notte.
Lino


 
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simonstudion
view post Posted on 29/1/2009, 18:51     +1   -1




Caro Lino
con imperdonabile ritardo ho avuto modo di leggere il tuo studio su Giuda.
Molto interessante il ragionamento sul contrasto tra le due proiezioni della figura, quella escatologica e quella satanica.
Una sola domanda, non polemica per carità: tu affermi che Giuda non abbia testimoniato contro il Cristo, mentre mi sembra di aver letto in un apocrifo che avrebbe testimoniato sul furto di libri sacri dal Tempio.
Se tu conosci questa citazione vorrei che mi spiegassi perchè non la ritieni minimamente attendibile, visto che si tratta di un apocrifo gnostico, se non ne hai contezza, se vuoi, la cerco e te la posto così la valuti con precisione.
Avevo comprato e letto il tuo libro sul Sangro a suo tempo, mi era anche piaciuto, ma la senescenza mi ha impedito di essere puntuale nel riconoscerti.
Un saluto cordiale
Carpeoro
 
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linolista
view post Posted on 30/1/2009, 17:06     +1   -1




CITAZIONE (simonstudion @ 29/1/2009, 18:51)
Caro Lino...
Una sola domanda, non polemica per carità: tu affermi che Giuda non abbia testimoniato contro il Cristo, mentre mi sembra di aver letto in un apocrifo che avrebbe testimoniato sul furto di libri sacri dal Tempio. Se tu conosci questa citazione vorrei che mi spiegassi perchè non la ritieni minimamente attendibile, visto che si tratta di un apocrifo gnostico, se non ne hai contezza, se vuoi, la cerco e te la posto così la valuti con precisione.

Salute a te, Carpeoro. Domanda e non polemica? Ma fosse pure polemica, andrebbe benissimo! Adoro la polemica (intesa come educata controversia letteraria, giacché polemiké per me sottintende techné). Io pubblico queste mie cose in rete - prima di farle stampare su carta - proprio al fine di ricevere domande, obiezioni, nuovi indizi di ricerca, suggerimenti, polemiche costruttive. Lo stile di lavoro, in fondo, è lo stesso tuo.
Sapevo che esiste un apocrifo che testimonierebbe su un presunto furto di libri sacri del Tempio. Ho letto da qualche parte che ne hanno fatto un dramma teatrale. Qualora tu riuscissi a trovare il testo, mi farà molto piacere analizzarlo. E, a proposito della tua domanda, caro Carpeoro, il mio metodo - si chiama criterio ermeneutico mosaicale, l’ho esposto in un saggio sulle "Nozze di Cana" - concerne in primo luogo l’opera, ancor prima delle condizioni al contorno le quali devono sì soddisfare l’opera, ma non possono sostituirsi ad essa. Mi spiego: io, essendo uno studioso ideologicamente agnostico per metodo, sono disponibilissimo a prendere in considerazione anche i testi gnostici. Cioè, per esempio, che Gesù sia stato lo sposo della Maddalena e che la baciava sulla bocca (sul piano della gnosi, naturalmente, nel senso del proverbio di Salomone “il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza). Siccome la Maddalena, però, è in primis quella di Giovanni capitolo venti, la tesi gnostica non deve entrare in conflitto con il senso profondo del “me mou aptou” (che io ancora traduco con “non continuare a toccarmi”, checché ne scrivano le nuove lezioni dei Vangeli canonici). Intendo affermare, per la Maddalena “sposa” di Gesù: dovendo scegliere, dal punto di vista logico e filologico, nel contrasto tra i pochi papiri gnostici e i numerosissimi codici di Giovanni venti (più o meno simili tra loro) rinvenuti, volendo ricercare una lezione iniziatica, io opto in favore della superiorità del verbo vedere (nell’accezione horan) rispetto al sensuale toccare/alfapigrecotauomega. Quindi, per me, se un rapporto sponsale nel senso della Sophia è esistito tra Gesù e un suo seguace, questo rapporto ha riguardato “il discepolo che Lui amava” e non Maria di Magdala.

Per approfondire il tema di Giuda - che, mi sembra, anche a te interessa parecchio - ti dirò: la tesi del “furto” dei libri sacri del Tempio mi si presenta molto intrigante. Sul piano dell’allegoria, intendo, giacché quei signori dei primi secoli erano maestri di ermetismo, parabole, metafore, veli di ogni fattura. Bene hai fatto a riprendermi sulla questione dei fonditori di metalli. Però: piuttosto che i metalli - così come pure il tuo nome pare alludere e come hai scritto - essi trasmutavano il valore simbolico dei metalli, un valore che necessariamente deve transitare per la parola al fine di poter rappresentare le cose dello spirito. Esplicito: in fondo il Gesù canonico ha veramente portato via - riprendendosi quello che era suo, a mio parere, secondo i testi - molte pagine sacre del Tempio. Mi riferisco, per esempio, a quelle della purificazione con l’acqua (sostituita dal vino di Cana della Nuova Alleanza dell’ultima ora), del sabato lavorativo al servizio dell’uomo, del sangue umano che non solo si può toccare ma anche bere, dei lebbrosi che anche si possono toccare, dei peccatori con i quali è lecito anzi doveroso mangiare assieme. E, non per ultime, ha portato via, secondo la mia lettura del Giuda satanico, le pagine di quel messia nazionalista il quale, secondo la tradizione, sarebbe dovuto scendere dal Cielo, a danno del libero arbitrio umano, per impicciarsi pervasivamente dei fatti di questo mondo , sgominare i nemici di Israele e assumere la reggenza dei regni terreni.
Fammi avere quel testo, se riesci a trovarlo: sarò lieto di studiarlo con attenzione. Ciao. Lino.
 
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