Studi sul Cristianesimo Primitivo

Rimborsi alla CCAR per sottrazione di territori, ovvero come alcuni cattolici distorcono la storia

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spirito!libero
view post Posted on 11/11/2008, 15:13 by: spirito!libero     +1   -1




Da parecchio tempo era mia intenzione trattare questa faccenda, ma mi passava sempre di mente.

Mi riferisco all'argomentazione portata avanti da alcuni cattolici secondo la quale sarebbero giuste le "agevolazioni" pecuniarie (ICI, rimborsi vari, 8 per mille, stipendi agli insegnanti di religione, ecc...) che lo stato italiano elargisce abbondantemente al Vaticano (si veda l'inchiesta "La Questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani" effettuata da Curzio Maltese di Repubblica ) in quanto il Vaticano stesso sarebbe stato "espropriato" dallo stato Italiano dei territori romani legittimamente sotto il dominio dello stato pontificio.

Ieri sera mi sono ricordato di questa mia idea assistendo ad una una interessantissima trasmissione televisiva su LA7 (ottima emittente) che trattava di Garibaldi, del periodo storico precedente all'unificazione d'Italia e dei principali personaggi connessi alle vicende.

L'argomento è stato trattato in maniera approfondita e rigorosa attraverso gli interventi di numerosi storici specialisti del periodo.

Non conoscevo francamente molto bene la storia in questione ma già prima della trasmissione di cui sopra mi sembrava di ricordare che le cose andarono differentemente da come descritto dai cattolici e gli storici intervenuti me lo hanno confermato. Ovvero questi apologeti o fanno i furbetti oppure ignorano i precedenti storici della presa di Roma.

Il governo italiano infatti non espropriò un bel nulla, si limitò a ribadire la volontà liberale popolare dei romani !

I cattolici infatti si guardano bene dal dire che molto prima della presa di Roma ovvero nel 1848 fu il popolo romano stesso a ribellarsi al potere pontificio finendo per cacciare il papa ed instaurando la repubblica romana nella speranza e attesa dell'unificazione d'Italia !

Fu un moto di ribellione popolare contro il potere monarchico vaticano ad "espropriare" i territori del papa, fu una rivolta liberale del popolo che estromise il pontefice dal potere temporale sui territori romani. Fu senz'altro una ribellione più che legittima visto che dovrebbe essere sempre il popolo a decidere la forma del proprio governo e, soprattutto, chi deve governare. I Romani ne avevano le tasche piene della monarchia vaticana e anelavano alla democrazia, parola che era del tutto estranea alla rigida gerarchia cattolica che fu costretta ad abdicare a seguito dei moti rivoluzionari dei romani. A nulla quindi valgono le pretese di chi parla di “territori del Papa” giacchè stiamo parlando del popolo di una città e non di un feudo.

E' curioso leggere alcuni passaggi della carta costituzionale di quella brevissima repubblica:

La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l'italiana

Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l'esercizio indipendente del potere spirituale

Da queste parole non solo si evince che i romani volevano essere italiani, ovvero attendevano il giorno dell'unità d'Italia ma rispettavano ampiamente l'indipendenza spirituale del Papa. Insomma un'anticipazione del motto di Cavour: "libera Chiesa in libero stato" (da qui si comprende inoltre che fu un'idea tutta laica in antitesi con le idee pontificie quella di dividere il potere temporale da quello spirituale nonostante i cattolici vogliano far credere che fu una "invenzione" dei cattolici stessi)

Durante quella breve repubblica si ebbero inoltre innumerevoli evoluzioni dal punto di vista dei diritti e della democrazia a partire dal suffragio universale per finire all'abolizione della pena di morte ! Roma era, sotto il potere dello stato pontificio, la città più arretrata d'Europa da questo punto di vista.

Solo l'intervento dell'esercito francese di Napoleone III ristabilì, con la forza e con i cadaveri dei romani, lo stato pontificio a Roma. Napoleone III inoltre mantenne un presidio dell'esercito nella città di Roma a garanzia del potere papale.

Quando però successivamente la Francia entrò in guerra con la Prussia, Napoleone III fu costretto a richiamare anche il presidio romano, dando così la possibilità concreta all'esercito italiano di entrare in Roma e ristabilire finalmente la sovranità dell'Italia.

Da tutto ciò segue che che lo stato Italiano elargisce alla CCAR fondi del tutto "gratuiti" e sarebbe bene per il popolo italiano rivedere tali donazioni.

Saluti
Andrea
 
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12 replies since 11/11/2008, 15:13   224 views
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