Studi sul Cristianesimo Primitivo

Una recensione sulla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture

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view post Posted on 18/10/2008, 08:43     +1   -1
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Bibliothecarius Arcanus

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CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 09:18)
CITAZIONE
veramente nella mia versione del 1993 c'è una nota a piè di pagina che lo spiega e dice anche che è riferito "alla giovane regina" e che il nascituro sarebbe Ezechia. Ricorda che il termine vergine è ripreso dalla LXX, ecc. ecc. (La Sacra Bibbia, Torino, SEI 1993, pag. 770).
Così, giusto per la precisione.

E certo, e allora "giusto per la precisione", ribadito che nella mia edizione CEI del 1983 non c'è nulla del genere, mi piacerebbe sapere da dove è stata presa questa assurdità di Ezechia. La risposta è semplice: da Giustino, Dialogo con Trifone e testi apologetici similari che si rifanno a lui. Peccato che non ci è nota alcuna tradizione ebraica che sostenga che l'Emmanuele sia il futuro re Ezechia, mentre tuttora l'esegesi rabbinica lo interpreta, con fondate ragioni linguistiche e filologiche, come figlio di Isaia stesso, il primo figlio del profeta (ne ebbe due).

infatti è espresso in forma dubitativa.

CITAZIONE
CITAZIONE
Ricorda che il termine vergine è ripreso dalla LXX

No, è sbagliato. E' il termine greco parthenos che è citato nella LXX, non il termine italiano "vergine". Nella stessa LXX che citi, vi sono esempi di donne violentate che sono comunque chiamate con parthenos dopo la violenza.

infatti rimanda proprio a "parthenos" nel suo significato primario. Sono le note di una Bibbia a scopo di preghiera e lettura della Parola di Dio, cioè devozionale, non un trattato di linguistica o di esegesi biblica. Mentre la TNM è strutturata e concepita in maniera tale da permettere ai predicatori (che imparano la lezione a memoria) di andare a casa degli altri cristiani, possibilmente non molto acculturati, per dire loro che la Bibbia che hanno li sta imbrogliando. Sono due concezioni diverse. Quella cattolica, con tutti gli errori che può contenere, è a scopo devozionale (e francamente credo che a un cattolico, ortodosso, protestante, a meno di studiare in qualche università, statale, pontificia o altro, interessi poco la questione filologica), quella TDG invece è uno strumento di "guerra".
Ma io farei una domanda: poichè il testo era rivolto a un pubblico greco (che si presume comprendesse in maniera immediata quello che leggeva), tali versi di Giovanni (ma anche Isaia) come sono stati letti? Perchè anche il contesto di ricezione conta.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 18/10/2008, 08:51     +1   -1




Way, guarda che la TNM nel caso specifico andrebbe contro i propri stessi interessi: i TDG credono nella nascita di Gesù da una vergine, se avessero voluto difendere precisi interessi teologici nello specifico avrebbero fatto bene a dare per certa la presenza di parthenos e fare come facevano gli apologeti cristiani che vedevano in questo oracolo di Isaia la profezia della nascita di Gesù da una vergine.

CITAZIONE
quella TDG invece è uno strumento di "guerra".

I TDG sono una setta minoritaria emergente che ha le proprie idee. Strumento di guerra era appunto il Dialogo con Trifone di Giustino martire, diretto contro gli ebrei del tempo. Quando, appunto, anche i cristiani erano ancora una setta emergente e venivano perseguitati.

Edited by Hard-Rain - 18/10/2008, 10:13
 
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view post Posted on 18/10/2008, 09:37     +1   -1
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Bibliothecarius Arcanus

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CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 09:51)
Way, guarda che la TNM nel caso specifico andrebbe contro i propri stessi interessi: i TDG credono nella nascita di Gesù da una vergine,

per loro, come già detto da altri è una questione secondaria
CITAZIONE
se avessero voluto difendere precisi interessi teologici nello specifico avrebbero fatto bene a dare per certa la presenza di parthenos

a parte che non capisco che intendi con certa presenza, che non esiste in Matteo, nella LXX? O alla sua traduzione? Scusa ma è sabato mattina e non sono al top :(
Qui la TNM preferisce la polemica anticattolica. Così come per Giovanni. Nel senso che prima viene la lettura teologica, poi si cerca la regola che permette di riandare a un'altra regola che consente delle eccezioni, oppure si utilizza il signficato secondario (come per parthenos) o quello primario (come per stauros) a seconda di come si addice alla lettura teologica, per dire/dimostrare che tale è la traduzione corretta e quindi è corretta la lettura teologica. Ignorando del tutto il contesto di ricezione.

CITAZIONE
e fare come facevano gli apologeti cristiani che vedevano in questo oracolo di Isaia la profezia della nascita di Gesù da una vergine.

se i miei ricordi di studi biblici non mi tradiscono del tutto era una prassi comune nel I secolo attualizzare le profezie, dare cioè un ulteriore senso oltre a quello originario (anche di profezie considerate avverate). Del resto Matteo è generalmente ritenuto un ebreo che conosce le tecniche esegetiche ebraiche,
non un alieno caduto dallo spazio. Ma vado a memoria per cui non ci scommetterei la testa.

Ma il punto rimane: come leggeva un greco quei testi, aldilà delle regole grammaticali e delle eccezioni? Perchè se lo leggevano proprio come "vergine" (anche se ovvio che nessun termine è traducibile nella sua completezza di significati, del resto neppure i cristiani intendevano parthenos nel solo significato fisico)) allora ho difficoltà a catalogarlo come errore e non come semplice e legittima interpretazione.

CITAZIONE
CITAZIONE
quella TDG invece è uno strumento di "guerra".

I TDG sono una setta minoritaria emergente che ha le proprie idee. Strumento di guerra era appunto il Dialogo con Trifone di Giustino martire, diretto contro gli ebrei del tempo. Quando, appunto, anche i cristiani erano ancora una setta emergente e venivano perseguitati.

con la differenza che tale Dialogo non è canonico ma opinione personale, mentre la TNM è Parola di Geova. Siamo dunque su un altro livello. Si poteva e si può tranquillamente essere cristiani cattolici, ortodossi, protestanti ecc. ignorando del tutto Giustino o essendo in disaccordo con lui (e infatti l'impostazione di Giustino non è affatto attuale). Ma puoi essere tdg ignorando la TNM? O essendo contrari alla sua impostazione teologica?
 
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Hard-Rain
view post Posted on 18/10/2008, 09:51     +1   -1




CITAZIONE
non capisco che intendi con certa presenza, che non esiste in Matteo, nella LXX?

Intendo dire che se uno legge in italiano Is. 7:14 con "vergine" con tutto ciò che questo significa in italiano, allora è chiaro e lampante che quello potrebbe benissimo essere la profezia di uno strano essere, il Messia Gesù Cristo nato da una donna appunto "vergine". Invece il testo greco ha parthenos che va contestualizzato nel greco biblico (peraltro la traduzione dei LXX di Isaia lo usa solo qui, a parte titoli come la vergine di Gerusalemme ecc...) per non parlare del testo ebraico (e qui si può citare addirittura 1Q Is. a libero dalle polemiche cristiano-giudaiche del II secolo) che ha 'almah.

CITAZIONE
Qui la TNM preferisce la polemica anticattolica

Perchè? Giovanni Paolo II disse, parlando di Is. 7:14, "Tale profezia nel testo ebraico non annuncia esplicitamente la nascita verginale dell’Emmanuele: il vocabolo usato (‘almah), infatti, significa semplicemente “una giovane donna”, non necessariamente una vergine. Inoltre, è noto che la tradizione giudaica non proponeva l’ideale della verginità perpetua, né aveva mai espresso l’idea di una maternità verginale." (Udienza generale del 31 Gennaio 1996).

Era anticattolico anche lui? :) Torno a dire che i TDG, così come Giovanni Paolo II, credono nella nascita di Cristo da una vergine come da vangelo di Matteo ma non ritengono che il profeta Isaia intendesse profetizzare così direttamente tale nascita o almeno che il testo ebraico non lascia intuire questo.

CITAZIONE
Del resto Matteo è generalmente ritenuto un ebreo che conosce le tecniche esegetiche ebraiche, non un alieno caduto dallo spazio.

Beh, parliamone .... Anche perchè cos'è Matteo? Non so se si possa attribuire la redazione a un singolo autore e ad un ben preciso momento.

CITAZIONE
si utilizza il signficato secondario (come per parthenos)

Si deve avere questa pulce nell'orecchio - non per stauros bensì per il parthenos di Is. 7:14 - giacchè è un traducente greco di ìalmah, una parola rarissima nel testo ebraico, in Isaia credo sia proprio l'unica occorrenza, quindi siamo in presenza di un caso particolare e raro. Altrimenti starei a cavillare su tutte le numerosissime occorrenze di parthenos nella Bibbia dei LXX, mi concentro su questa stante la sua peculiarità, motivata dall'ebraico 'almah.

CITAZIONE
con la differenza che tale Dialogo non è canonico ma opinione personale

Ho citato il Dialogo non per il suo valore in sè ma come esempio di esegesi cristiana del testo biblico nel II secolo. Nel Dialogo vi sono moltissime citazioni bibliche, interi paragrafi, e criteri ermeneutici del tutto particolari e interessanti.

CITAZIONE
se i miei ricordi di studi biblici non mi tradiscono del tutto era una prassi comune nel I secolo attualizzare le profezie, dare cioè un ulteriore senso oltre a quello originario (anche di profezie considerate avverate).

Attenzione perchè questo è un concetto verissimo e ne abbiamo traccia persino nell'esegesi biblica qumranica in cui le profezie venivano rilette e reinterpretate a spiegare le vicende della comunità, tanto che io sospetto che ci sia molto in comune tra questo modo di interpretare la profezia nei pesharim qumranici e nel protocristianesimo.

Ma, appunto, deve allora essere chiaro che si tratta di interpretazioni. Gli ebrei danno una interpretazione molto letterale, ancorata al significato delle parole e al contesto storico. Se ci svincoliamo dall'esegesi letterale e storica, mi domando, chi ha l'autorità di spiegare il testo? La Chiesa? Una persona ispirata? Coloro che ricevevano visioni ispirate da Dio, come volevano i Montanisti? Io stesso posso leggere a mio modo il testo ricavando la mia morale personale?
 
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view post Posted on 18/10/2008, 10:14     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 10:51)
CITAZIONE
non capisco che intendi con certa presenza, che non esiste in Matteo, nella LXX?

Intendo dire che se uno legge in italiano Is. 7:14 con "vergine" con tutto ciò che questo significa in italiano, allora è chiaro e lampante che quello potrebbe benissimo essere la profezia di uno strano essere, il Messia Gesù Cristo nato da una donna appunto "vergine". Invece il testo greco ha parthenos che va contestualizzato nel greco biblico (peraltro la traduzione dei LXX di Isaia lo usa solo qui, a parte titoli come la vergine di Gerusalemme ecc...) per non parlare del testo ebraico (e qui si può citare addirittura 1Q Is. a libero dalle polemiche cristiano-giudaiche del II secolo) che ha 'almah.

ah va bene.
Il problema però è per noi italiani, ovvero in generale per i non greci, "giovane donna" traduce davvero la pienezza del significato di parthenos? E rispetta poi quello che intendeva Matteo? Non credo. Il problema, e te lo dice uno che con le traduzioni ci campa pure, è che alcune traduzioni sono "impossibili". E nessuna regola purtroppo ti tira fuori da tale situazione.

CITAZIONE
CITAZIONE
Qui la TNM preferisce la polemica anticattolica

Perchè? Giovanni Paolo II disse, parlando di Is. 7:14, "Tale profezia nel testo ebraico non annuncia esplicitamente la nascita verginale dell’Emmanuele: il vocabolo usato (‘almah), infatti, significa semplicemente “una giovane donna”, non necessariamente una vergine. Inoltre, è noto che la tradizione giudaica non proponeva l’ideale della verginità perpetua, né aveva mai espresso l’idea di una maternità verginale." (Udienza generale del 31 Gennaio 1996).

ma lo sai tu, lo so io, e lo sa qualcun'altro. Ma secondo te quando un predicatore entra in una casa e gli mostra Giovanni 1 o questi versi di Matteo, la maggior parte delle persone gli sa dare la risposta che mi hai dato tu, o ci rimane come uno stoccafisso e comincia a pensare: "guarda tu sti gran bastardi mi hanno fregato per tutti questi anni mentre questi mi stanno aprendo gli occhi"? Sono tecniche di predicazione finalizzate a colpire le persone nei loro punti deboli, culturali o emotivi che siano.

CITAZIONE
Era anticattolico anche lui? :) Torno a dire che i TDG, così come Giovanni Paolo II, credono nella nascita di Cristo da una vergine come da vangelo di Matteo ma non ritengono che il profeta Isaia intendesse profetizzare così direttamente tale nascita o almeno che il testo ebraico non lascia intuire questo.

ho inavvertitmente diviso il discorso. Vedi sopra. Ovviamente concordo su quanto dici a proposito di Isaia. Ma la massaia di Voghera tutto questo lo sa?

CITAZIONE
CITAZIONE
Del resto Matteo è generalmente ritenuto un ebreo che conosce le tecniche esegetiche ebraiche, non un alieno caduto dallo spazio.

Beh, parliamone .... Anche perchè cos'è Matteo? Non so se si possa attribuire la redazione a un singolo autore e ad un ben preciso momento.

Se è per questo non sono neppure convinto che esista un testo originario dei vangeli così come si intende in senso moderno dopo l'invenzione della stampa. Ma ai fini del discorso, perdonami, è irrilevante. Stiamo parlando di qualcosa che è sorto all'interno della cultura ebraica e che a tale cultura con ogni probabilità era destinato (personalmente non credo che i vangeli avessero originariamente una destinazione universale, non tutti almeno); che gli autori siano uno solo o più nel tempo, la questione rimane la stessa.

CITAZIONE
CITAZIONE
si utilizza il signficato secondario (come per parthenos)

Si deve avere questa pulce nell'orecchio - non per stauros bensì per il parthenos di Is. 7:14 - giacchè è un traducente greco di ìalmah, una parola rarissima nel testo ebraico, in Isaia credo sia proprio l'unica occorrenza, quindi siamo in presenza di un caso particolare e raro. Altrimenti starei a cavillare su tutte le numerosissime occorrenze di parthenos nella Bibbia dei LXX, mi concentro su questa stante la sua peculiarità, motivata dall'ebraico 'almah.

ma per noi che approfondiamo va bene, per noi che cerchiamo una sempre maggiore precisione, ma per uno che utilizza la Bibbia a puri scopi devozionali, a cosa gli serve, cosa gli cambia?

CITAZIONE
CITAZIONE
con la differenza che tale Dialogo non è canonico ma opinione personale

Ho citato il Dialogo non per il suo valore in sè ma come esempio di esegesi cristiana del testo biblico nel II secolo. Nel Dialogo vi sono moltissime citazioni bibliche, interi paragrafi, e criteri ermeneutici del tutto particolari e interessanti.

è chiaro, concordo. Tuttavia il valore è importante ed è diverso. Semmai potresti paragonare Giustino ad alcune pubblicazioni tdg (ma non a quelle provenienti direttamente da Brooklyn ad esempio). Cmq siamo ot, credo.

By the way :lol: , apprezzo notevolissimamente :o: , con un certo grado di invidia, la vostra perizia nel greco. Il mio livello è decisamente più amatoriale.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 18/10/2008, 10:33     +1   -1




Il problema di 'almah/parthenos e "vergine" è dato dal fatto che l'italiano ha sviluppato una parola incontestabile e ben definita per "vergine" in senso biologico e fisico. Quindi uno che legge il testo in italiano non ha molti dubbi: la massaia di Voghera è a posto da questo punto di vista. Già in greco inizia a scricchiolare qualcosa poichè, sebbene parthenos tendenzialmente indichi una "vergine" grosso modo come la intendiamo noi, qualche eccezione sussiste ed è segnalata nei vocabolari. Ma qui parliamo di greco biblico, dove come dicevo c'è un esempio (non ricordo se ve ne siano anche altri) dove una donna violentata, una giovane ragazza, continuano tranquillamente a chiamare parthenos anche dopo che, evidentemente, ha perso la sua condizione di verginità. Non parliamo poi delle difficoltà che subentrano quando teniamo a mente che a sua volta questo parthenos del greco biblico in Is. 7:14 è la traduzione di 'almah, una parola ebraica che pare significare solo "giovane ragazza" senza alcuna connotazione di verginità o meno, l'ebraico non ha parole specifiche per designare questa condizione biologico-medica, esiste il vocabolo bethulah che a sua volta referenzia una particolare forma di matrimonio, in pratica è un termine tecnico-giuridico, se vogliamo, e con tale accezione è usato nei trattati talmudici. Ergo, la questione è molto complessa. Un cristiano che abbia fatto degli studi dovrebbe sapere queste cose: a me non terrorizza il fatto che Is. 7:14 possa essere tradotto con "giovane donna". Non ha terrorizzato neppure Giovanni Paolo II in quel discorso. Sono cose risapute e note. E' chiaro che una cosa del genere può terrorizzare la casalinga di Voghera che aveva certe idee, cioè che un profeta molti secoli prima aveva annunciato la nascita del nostro Gesù Cristo e dopo appunto un certo periodo di tempo il fatto accade e tutti sono lieti e contenti... Ma, appunto, è un po' colpa della Chiesa se si era fatta queste idee, poichè gli si è spacciata per verità assoluta una cosa che non è affatto chiara e se vogliamo essere precisi quasi tutti i biblisti (persino il Papa) pensano che Isaia non intendesse, in 7:14, una "vergine", nel senso italiano del termine, cioè che da una vergine potesse essere partorito qualcuno permamendo la condizione di verginità e/o essendo stato il concepimento senza alcun rapporto sessuale. Ricordo che la dottrina della Chiesa Cattolica afferma la verginità totale di Maria, prima, durante e dopo il parto. Può anche darsi che tutto ciò sia vero e non voglio entrare in questo discorso, quello che critico è che non si può usare Is. 7:14 - come faceva Giustino e molti altri - per sostenere che queste cose furono, eventualmente, profetizzate. A meno di non fare come i qumranici che credevano he il profeta avesse messo per iscritto un testo senza egli stesso comprendere il senso pieno della rivelazione ricevuta. Nella dottrina qumranica, il profeta è colui che fa un sogno che gli viene rivelato da Dio e lo mette per iscritto, ma il profeta può benissimo trovarsi nello stato di non aver compreso il senso del sogno, come quando noi stessi facciamo dei sogni strani. Infatti è compito del Maestro di Giustizia decodificare la profezia, egli possedeva, nell'interpretazione qumranica, le qualità necessarie per svolgere questo compito, sotto ispirazione. Non è un caso che la parola PESHER che ricorre nei pesharim di Qumran pare provenga da una radice che in accadico dà luogo alla corrispondente parola per SOGNO.
 
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view post Posted on 18/10/2008, 10:39     +1   -1
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Bibliothecarius Arcanus

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CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 10:51)
CITAZIONE
se i miei ricordi di studi biblici non mi tradiscono del tutto era una prassi comune nel I secolo attualizzare le profezie, dare cioè un ulteriore senso oltre a quello originario (anche di profezie considerate avverate).

Attenzione perchè questo è un concetto verissimo e ne abbiamo traccia persino nell'esegesi biblica qumranica in cui le profezie venivano rilette e reinterpretate a spiegare le vicende della comunità, tanto che io sospetto che ci sia molto in comune tra questo modo di interpretare la profezia nei pesharim qumranici e nel protocristianesimo.

Ma, appunto, deve allora essere chiaro che si tratta di interpretazioni.

ma io do per scontato che sia così: del resto basta entrare in qualsiasi università pontifica, valdese, protestante per sincerarsene. Credo che nessuno, a meno di essere un fondamentalista, pensi che Isaia un giorno si sia seduto e abbia deciso di profetizzare il cristianesimo così come è stato concepito secoli dopo. Il rapporto tra cristianesimo e profezie è molto più dinamico e problematico. Ma se io devo fare una lectio divina a qualcuno che ha la terza media, tanto per dire, non mi metto a discutere di filologia, perchè scapperebbe. Adatto e semplifico. In maniera magari inaccettabile in ambito accademico e specialistico, ma necessaria per il mio interlocutore.

CITAZIONE
Gli ebrei danno una interpretazione molto letterale, ancorata al significato delle parole e al contesto storico.

perdonami ma in questo contesto la parola ebrei perde il suo netto significato identificativo, perchè anche Matteo, anche coloro a cui era destinato erano ebrei, eppure fanno un'operazione diversa. Anche a Qumran lo erano. Non esisteva un ebraismo così da poter dire: gli ebrei leggono, dicono, fanno, interpretano.

CITAZIONE
Se ci svincoliamo dall'esegesi letterale e storica, mi domando, chi ha l'autorità di spiegare il testo? La Chiesa? Una persona ispirata? Coloro che ricevevano visioni ispirate da Dio, come volevano i Montanisti? Io stesso posso leggere a mio modo il testo ricavando la mia morale personale?

E' una domanda per la quale semplicemente non esiste risposta. Anche perchè altrimenti l'avremmo già trovata.
Ovviamente la Chiesa ritiene, a mio avviso con una certa ragione, di essere l'autrice e la depositaria del NT. Ma è appunto una cosa che dice lei.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 18/10/2008, 11:06     +1   -1




CITAZIONE
perdonami ma in questo contesto la parola ebrei perde il suo netto significato identificativo

Sì, perdonami, non sono stato preciso, avrei dovuto dire l'esegesi rabbinica.

CITAZIONE
se io devo fare una lectio divina a qualcuno che ha la terza media, tanto per dire, non mi metto a discutere di filologia, perchè scapperebbe. Adatto e semplifico.

Il problema è come far passare certi concetti senza essere pedanti. Il rischio di tacerli è che poi arrivi il pinco pallino di turno a destabilizzare, con motivazioni più o meno corrette. Pongo questo poblema in quanto io stesso mi sono trovato nella situazione di dover spiegare concetti non semplici a persone che non avevano determinate conoscenze, dietro loro istanza. La mia esperienza è stata pessima perchè queste persone, alcune delle quali anche molto istruite e con lauree in discipline umanistiche ma che non avevano mai avuto l'occasione di interessarsi a questi problemi, neppure da semplici cultori o appassionati, queste persone, dicevo, tendono a prenderla molto male, si sentono frodati dalle "semplificazioni" di cui sono state inconsapevoli vittime, sapendo magari anche latino e/o greco semplicemente non erano mai andati a verificare i testi di persona giacchè davano il tutto per ovvio e banale, fidandosi delle letture e delle traduzioni. Il fedele cattolico medio non sa nulla di queste cose e il risultato è che appena ne sente parlare rimanga esterrefatto. Io stesso ho smesso di parlare di certi argomenti con alcune categorie di persone, se ora mi fanno delle domande dico che non so nulla.

Edited by Hard-Rain - 18/10/2008, 13:09
 
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spirito!libero
view post Posted on 18/10/2008, 12:24     +1   -1




CITAZIONE
"guarda tu sti gran bastardi mi hanno fregato per tutti questi anni mentre questi mi stanno aprendo gli occhi"? Sono tecniche di predicazione finalizzate a colpire le persone nei loro punti deboli, culturali o emotivi che siano.

Esattamente. Questo è lo scopo primario per cui è stata tradotta "ad hoc" la TNM. Costroro si sono costruiti un castello di dottrine e poi, per convincere i potenziali adepti, si sono la fatti la loro Bibbia a supporto delle loro idee, così da far pensare alle persone esattamente quello che ho quotato.

Tra l'altro, la cosa divertente, è che se contesti ad un predicatore l'uso della TNM, lui prontamente dirà, così come da manuale, di utilizzare una qualsiasi altra Bibbia ! Peccato che poi utilizzandone un'altra molte dottrine vengono meno ! Dovete sapere, per inciso, che i tdg hanno un manuale con le risposte preconfezionate alle principali domande del malcapitato di turno, se non ci credete provate a fare le stesse due o tre domande a diversi tdg in momenti diversi e vedrete che otterrete, quasi parola per parola, la stessa risposta, una cosa che farebbe impallidire Orwell.

Saluti
Andrea
 
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*Rainboy*
view post Posted on 18/10/2008, 13:12     +1   -1




CITAZIONE
Dovete sapere, per inciso, che i tdg hanno un manuale con le risposte preconfezionate alle principali domande del malcapitato di turno, se non ci credete provate a fare le stesse due o tre domande a diversi tdg in momenti diversi e vedrete che otterrete, quasi parola per parola, la stessa risposta, una cosa che farebbe impallidire Orwell.

Sai se è reperibile in rete?
 
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view post Posted on 18/10/2008, 13:25     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 11:33)
Il problema di 'almah/parthenos e "vergine" è dato dal fatto che l'italiano ha sviluppato una parola incontestabile e ben definita per "vergine" in senso biologico e fisico. Quindi uno che legge il testo in italiano non ha molti dubbi: la massaia di Voghera è a posto da questo punto di vista.

parliamoci chiaro, io concordo con te su questo, siamo davanti a una traduzione di traduzione complicata da ben tre, se non quattro, diverse esegesi. Però il problema rimane la resa in italiano e se tale resa debba privilegiare il dato filologico o quello teologico.

CITAZIONE
Già in greco inizia a scricchiolare qualcosa poichè, sebbene parthenos tendenzialmente indichi una "vergine" grosso modo come la intendiamo noi, qualche eccezione sussiste ed è segnalata nei vocabolari. Ma qui parliamo di greco biblico, dove come dicevo c'è un esempio (non ricordo se ve ne siano anche altri) dove una donna violentata, una giovane ragazza, continuano tranquillamente a chiamare parthenos anche dopo che, evidentemente, ha perso la sua condizione di verginità. Non parliamo poi delle difficoltà che subentrano quando teniamo a mente che a sua volta questo parthenos del greco biblico in Is. 7:14 è la traduzione di 'almah, una parola ebraica che pare significare solo "giovane ragazza" senza alcuna connotazione di verginità o meno, l'ebraico non ha parole specifiche per designare questa condizione biologico-medica, esiste il vocabolo bethulah che a sua volta referenzia una particolare forma di matrimonio, in pratica è un termine tecnico-giuridico, se vogliamo, e con tale accezione è usato nei trattati talmudici. Ergo, la questione è molto complessa. Un cristiano che abbia fatto degli studi dovrebbe sapere queste cose: a me non terrorizza il fatto che Is. 7:14 possa essere tradotto con "giovane donna". Non ha terrorizzato neppure Giovanni Paolo II in quel discorso. Sono cose risapute e note. E' chiaro che una cosa del genere può terrorizzare la casalinga di Voghera che aveva certe idee, cioè che un profeta molti secoli prima aveva annunciato la nascita del nostro Gesù Cristo e dopo appunto un certo periodo di tempo il fatto accade e tutti sono lieti e contenti...

ma dal punto di vista teologico la casalinga di Voghera ha ragione. E non hai modo di contestarglielo. Il problema nasce infatti quando qualcuno pretende di risolvere la teologia nella filologia.

CITAZIONE
Ma, appunto, è un po' colpa della Chiesa se si era fatta queste idee, poichè gli si è spacciata per verità assoluta una cosa che non è affatto chiara e se vogliamo essere precisi quasi tutti i biblisti (persino il Papa) pensano che Isaia non intendesse, in 7:14, una "vergine", nel senso italiano del termine, cioè che da una vergine potesse essere partorito qualcuno permamendo la condizione di verginità e/o essendo stato il concepimento senza alcun rapporto sessuale.

è piuttosto Matteo che fa il collegamento, la Chiesa lo segue in questo, supportata da Luca (anche se in maniera meno evidente). Non c'è modo di affermare che Matteo non intendesse parthenos (anche) nel senso tipicamente italiano (ti ricordo ancora che i Padri davano un senso più ampio a tale termine rispetto a quello meramente fisico). E se così fosse allora è sempre Matteo che legge tale significato anche nella LXX a supporto del suo dato. E Matteo scrive in greco per cui possiamo presupporre che lo conoscesse se non meglio almeno quanto noi. Per cui se egli fa tale lettura significa che quantomeno è possibile. La Chiesa, di fronte a Matteo e probabilmente ad altre tradizioni, ha semplicemente cercato di rendere nella maniera più vicina possibile al pensiero matteano (preferendolo per ovvi motivi a a quello che avrebbe potuto essere con molta probabilità quello originario di Isaia) il senso di quel parthenos. Del resto, come avrebbe potuto tradurre?
Ripeto, è una traduzione impossibile. Ogni traduzione perderebbe per strada un pezzo. La Chiesa ha pertanto deciso di attenersi alla sua tradizione interpretativa. In questo senso ha poco senso (scusa la ripetizione), se non in ambito puramente filologico e di storia del pensiero cristiano, la contestazione di vergine con il probabile significato di Isaia.

CITAZIONE
Ricordo che la dottrina della Chiesa Cattolica afferma la verginità totale di Maria, prima, durante e dopo il parto. Può anche darsi che tutto ciò sia vero e non voglio entrare in questo discorso, quello che critico è che non si può usare Is. 7:14 - come faceva Giustino e molti altri - per sostenere che queste cose furono, eventualmente, profetizzate

lo sostiene Matteo (e Luca). Per cui probabilmente Giustino semplicemente segue questa linea (così su due piedi non ti saprei dire). E' una linea sbagliata? E' semplicemente impossibile dirlo.

CITAZIONE
A meno di non fare come i qumranici che credevano he il profeta avesse messo per iscritto un testo senza egli stesso comprendere il senso pieno della rivelazione ricevuta.

questa infatti potrebbe essere una spiegazione (un ulteriore esempio di una certa affinità?), anche se io la porrei in maniera diversa, ovvero che Dio pone nella profezia di Isaia quel seme di verità nascosto che poi sboccerà nell'interpretazione matteana. Ovvero che Dio nella sua onniscenza e preveggenza fa in modo che la profezia di Isaia abbia da una parte il suo sbocco naturale, un compimento storico "immediato", dall'altra anche una funzione pedagogica nell'aiutare a comprendere il progetto divino nella rivelazione cristiana. Ovvero che le profezie del VT sono multitasking, riflesso della complessità dell'agire di Dio nella storia. Capisci bene tuttavia che qui siamo in ambito puramente teologico, dove la filologia non ha ruolo. Nè gli compete. Del resto Matteo non fa filologia ma riporta un dato teologico-fattuale.

Ogni bene :)

CITAZIONE (Hard-Rain @ 18/10/2008, 12:06)
CITAZIONE
se io devo fare una lectio divina a qualcuno che ha la terza media, tanto per dire, non mi metto a discutere di filologia, perchè scapperebbe. Adatto e semplifico.

Il problema è come far passare certi concetti senza essere pedanti. Il rischio di tacerli è che poi arrivi il pinco pallino di turno a destabilizzare, con motivazioni più o meno corrette.

esatto. Se lo fai ti guardano storto o annoiato, se non lo fai sembra che vuoi tacere qualche cosa...

CITAZIONE
Pongo questo poblema in quanto io stesso mi sono trovato nella situazione di dover spiegare concetti non semplici a persone che non avevano determinate conoscenze, dietro loro istanza. La mia esperienza è stata pessima perchè queste persone, alcune delle quali anche molto istruite e con lauree in discipline umanistiche ma che non avevano mai avuto l'occasione di interessarsi a questi problemi, neppure da semplici cultori o appassionati, queste persone, dicevo, tendono a prenderla molto male, si sentono frodati dalle "semplificazioni" di cui sono state inconsapevoli vittime, sapendo magari anche latino e/o greco semplicemente non erano mai andati a verificare i testi di persona giacchè davano il tutto per ovvio e banale, fidandosi delle letture e delle traduzioni. Il fedele cattolico medio non sa nulla di queste cose e il risultato è che appena ne sente parlare rimanga esterrefatto.

è vero, credo sia esperienza comune. Ma è anche vero che una volta presentato il problema, vada offerta anche una "soluzione", una "pars construens". Poi vi sono quelli prevenuti, ai quali non puoi neppure dire che 2+2=4 perchè te lo contestano, magari per aver letto qualche paginetta in internet che solletica la loro fantasia o magari per il semplice fatto che sei tu a dirglielo.

CITAZIONE
Io stesso ho smesso di parlare di certi argomenti con alcune categorie di persone, se ora mi fanno delle domande dico che non so nulla.

saggia decisione. In alcune situazioni però è impossibile astenersi :unsure: .
 
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view post Posted on 18/10/2008, 14:18     +1   -1
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Per hard Rain

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“Ricordo che la dottrina della Chiesa Cattolica afferma la verginità totale di Maria, prima, durante e dopo il parto.”

Di questa dottrina non è mai stata una definizione del contenuto dogmatico.
CITAZIONE
“Può anche darsi che tutto ciò sia vero e non voglio entrare in questo discorso, quello che critico è che non si può usare Is. 7:14 - come faceva Giustino e molti altri - per sostenere che queste cose furono, eventualmente, profetizzate



Scusa, ma da quando un profeta dev’essere conscio di quello che profetizza? Può darsi benissimo che un profeta pensi di predire qualcosa, ma il testo in mente Dei significasse altro. Bisogna distingue tra il metodo storico-critico, che può dirci cosa pensava Isaia, e la teologia, che può dirci cosa pensava Dio quando ha ispirato quel versetto di Isaia. E non parlo di un Isaia marionetta che non capisce quello che scrive, bensì di profezie che trascendono se stesse e il contenuto che vi aveva dato l'agiografo.
Ad esempio la nota della BJ tiene insieme in due aspetti.
La traduzione greca non tradisce ‘almah, che indica una giovane donna, bensì specifica il termine. Se in greco parthenos vuol dire “vergine”, ma si può definire parthenos anche una violentata, è perché banalmente il concetto di “vergine” e di “giovane donna” nella mentalità comune andavano sovrapponendosi, essendo richiesta la continenza pre-matrimoniale, dunque una violentata è ancora una giovinetta.

per Rainboy
CITAZIONE
“Sai se è reperibile in rete?”

Si chiama “Ragioniamo facendo uso delle Sacre Scritture”, e ci sono addirittura la risposte pre-confezionate da dare quando suoni il campanello in base a quello che ti rispondono gli abitanti di una casa. Non c’è frase cui non siano preparati: se rispondi “non mi interessa la religione” ecco la risposta x, se rispondi “ho già la mia religione” ecco la risposta y, ecc. è un corso di marketing avanzato, con tanto di simulazioni nella Sala del Regno.
 
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spirito!libero
view post Posted on 18/10/2008, 14:29     +1   -1




per Rainboy


CITAZIONE
“Sai se è reperibile in rete?”

CITAZIONE
Si chiama “Ragioniamo facendo uso delle Sacre Scritture”

Esatto.

CITAZIONE
e ci sono addirittura la risposte pre-confezionate da dare quando suoni il campanello in base a quello che ti rispondono gli abitanti di una casa. Non c’è frase cui non siano preparati: se rispondi “non mi interessa la religione” ecco la risposta x, se rispondi “ho già la mia religione” ecco la risposta y, ecc. è un corso di marketing avanzato, con tanto di simulazioni nella Sala del Regno.

Per l'appunto. Si tratta di una pura e semplice tecnica di vendita.

Questo filmato è illuminante, è registrato proprio nelle sale del regno e mostra sia la "scuola di ministero" ovvero quelle procedure atte alla vendita, sia i discorsi dei dirigenti, vi prego di ascoltarlo tutto. All'inizio c'è un esempio dell'uso della tecnica della domanda e risposta e anche verso la fine ove si affronta il tema della morte per rifiuto delle trasfusioni e quindi come rispondere alle obiezioni della gente a questo proposito. Ma ritengo ancor più illuminanti della mentalità geovista i discorsi dei dirigenti nella parte centrale del filmato.

http://it.youtube.com/watch?v=fyZmeKxEOj8
 
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tosefta
view post Posted on 18/10/2008, 14:39     +1   -1




CITAZIONE (Polymetis @ 18/10/2008, 15:18)
Per hard Rain


Scusa, ma da quando un profeta dev’essere conscio di quello che profetizza? Può darsi benissimo che un profeta pensi di predire qualcosa, ma il testo in mente Dei significasse altro. Bisogna distingue tra il metodo storico-critico, che può dirci cosa pensava Isaia, e la teologia, che può dirci cosa pensava Dio quando ha ispirato quel versetto di Isaia. E non parlo di un Isaia marionetta che non capisce quello che scrive, bensì di profezie che trascendono se stesse e il contenuto che vi aveva dato l'agiografo.

Da quali autori o studio sul profetismo ebraico hai colto queste considerazioni?
A prima vista sembra tu stia parlando dell'apocalittico, piuttosto che del profeta biblico.



Shalom
 
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view post Posted on 18/10/2008, 14:55     +1   -1
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Per l'appunto. Si tratta di una pura e semplice tecnica di vendita.

I tdG sono un insieme eterogeneo di vecchie eresie, nessun laureato in sociologia scoprirebbe qualcosa di nuovo studiandoli, sono perfettamente negli schemi del III protestantesimo americano, così prevedibili da essere banali.
Come ogni culto hanno una nuova lingua, un linguaggio tutto loro (tratto più che altrro da quella loro traduzione non italiana, la TNM).
Tutta la predicazione agli adepti è sempre una sorta di equilibrismo, imporre tutto dicendo che non si sta imponendo nulla (noi consigliamo, ma ciò che consigliamo lo dice Geova). Inoltre la tentazione catara, del cristianesimo dei puri, che i tdG, è troppo conosciuta dagli storici del pensiero come forma di religiosità perché possa rivelarsi interessante, così come ne sono conosciuti i limiti instrinseci e le aporie.
 
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525 replies since 8/10/2008, 17:25   13761 views
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