| Salve,
mi servirebbe un consiglio dai grecisti di questo forum. La mia domanda verte sulla parola greca GENEA, il Montanari mi dà essenzialmente due significati principali:
(1) stirpe, generazione, discendenza, insomma, la classica "GENERAZIONE";
(2) atto di generare, procreazione.
Il punto è che Giustino in cinque passi diversi del Dialogo con Trifone utilizza Is. 53:8 nella versione della LXX, then genean autou tis diheghestai, dando al termine greco genea il senso (2), come "nascita", "procreazione" di Cristo. Secondo Giustino, Is. 53:8 potrebbe benissimo coesistere a fianco del classico Is. 7:14 (che egli, naturalmente, legge con parthenos) per sostenere la nascita incredibile (chi la potrà narrare?) di Cristo.
Il mio problema è legato al senso corretto che si deve conferire a genea. Innanzitutto il senso (2) non è mai attestato in Isaia secondo la LXX, nelle mi pare dieci occorrenze di questa parola greca (spero di ricordare a memoria il numero perchè ora non ho le carte sotto il naso) il traduttore di Isaia lo usa sempre col senso (1).
Inoltre lo stesso vocabolario di Montanari da un lato afferma che il senso (2) è posteriore, cita un passo di un autore del II-III secolo dopo Cristo (Oppiano di Anazarbo se ricordo bene), come dire che quando fu stesa la LXX difficilmente si usava genea col senso (2). Però lo stesso Montanari d'altra parte mi mette accanto un passo dell'Iliade. E il Romizi cita Senofonte, in cui apo geneas avrebbe, secondo tale vocabolario, senso di "dalla nascita".
Qual è la vostra opinione? Il senso (2) è classico, ellenistico, patristico? Vi si può leggere quel che vi leggeva Giustino nel 160 circa, tenuto conto che stiamo parlando della LXX (cfr. le altre occorrenze del termine nello stesso Isaia)?
Shalom
Edited by Hard-Rain - 30/8/2008, 18:29
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